Pagina:Grammatica filosofica della lingua italiana.djvu/134

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I07 ^rdi boschi; maio ci&nonfaan trovato seguitatori,Così ogni nel plorale si usa solo nella espressione og/zman^i e non più. BBLUB VOCI COMPOSTB DElj D£LLOy DELLA^ DEGLI ^ SCC PREBIBSSB ALL* AGENTE O ALL* OGGETTO DEL T£RBO«  DINOTANTI ALCUNA QtTANTITA i* Anche nelle povere case piowno dal cielo de" divi- ni spiriti. B. a. Egli mi mandò una borsa e una cintola^qua-- si come se io non ascessi delle borse e delle cintole. B«  3« Per sahar la vita , senza colpa si sono uccisi degli uO" mini. B. 4. Qui son giakdìni^ qui son pratelli^ qui al- tri woGHi assai dilettevoli. B. 5. Za buona femmina sen^ tendo che egli era ancor digiuno j suo pan duro con alcun pesce e acqua gli apparecchiò. B. 6. p^oi sapete che io non ho donne in casa che sappian acconciare le camere. B«  Vi sono delle proposizioni, simili a quelle de* primi tre esempj, io cui V agente o V oggetto del verbo è prece- dato dair articolo e dalla preposizione di^ il che si fa quan- do si vuole esprimere una certa quantità più vaga e inde- termioata che non accenna V aggettivo alcuno del quale trattiamo ; tali sono gli agenti divini spiriti e uomini del primo e terzo esempioi e gli oggetti borse e cintole del se- condo. Ora, avendo in tal caso le forme de delle^ degli^ mol«  ta aifioìtà, neir idea che dinotano, col predetto aggettivo ohmo , molte volte avviene che si apponga tortamente la preposizione di e V articolo ali* agente all’oggetto, quan- do il nome che lo rappresenta è usalo in senso indetermina- to ( vedila teorica dell’ articolo )| come sono ne’ tre ultimi ^sempj i nomi giardini^ pratellij luoghi^ agenti del verbo» e pone i acqua ^ donne ^ oggetti; per tal ragione do luogo nel presente capitolo a queste due sorte di proposizioni, a con- fronto delle une con le altre.