Pagina:Grammatica filosofica della lingua italiana.djvu/230

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ao3 I • Subita speranza prendendo di doyer potere ancora nello staio reale ritornare per io colui con siguoJì. ix.La sua forza niente valesHi^ se le giovani sers^e al colei grido non fossero corse* B. 3. Pensò di potersi ne^suoi difetti a- dagiare per lo costoro aMore. B. In questi esempj si nota che si può fare la trasposi- zione di cosluif coluif coleif costoro ecc^ mettendoli avanti al nome che qualificano, quando stanno per qualificanti ; e in tal caso si sottintende la preposizione di* Quindi il senso pieno delle soprapposte espressioni è per lo consiglio di co" lui^ al grido di colei^ per lo amore di costoro. Fu chi, sottilizzando, mi disse questi termini di qua^ lificare e qualificante non essere troppo giusti a definire r ufficio deir aggettivo; e<:be determinare e determinante sarebbero più atti; al che io rispondo, doversi i vocaboli rin-* tracciare indietro fino alla loro origine quando si voglia di-* sputare della loro proprietà. Qualificare è tolto da guale ; e questa voce vaga, per certo non determina per se medesi- ma; ella esprime un semplice atto della mente da determi- narsi. Nelle espressioni. Quale dei vostri famigliari avete voi per lo più leale ? Non vi saprei dir quale^ la voce quale esprime un* idea sospesa tra due o più cose; non è dunque determinante. Ma perchè la risposta che d'ordinario siegue quale si è distinzione tra due o più cose diverse ; e questa distinzione si determina per le loro proprietà , per ciò si chiamaroQ poi qualità le proprietà stesse che distinguo- no gli oggetti; onde la vera e propria idea compresa in qua* le e qualità altro non è che distinguere. Di due palle di di- verso colore chiamando V «na bianca e V altra nera , cioè dando loro un aggettivo , dico che si appone ad esse una