Pagina:Grammatica filosofica della lingua italiana.djvu/229

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risH^se^ epoive di coloro Che corrono a Verona il drappo verde Per la campagna ; e pan^ di costoro Quegli che i^ince 9 e non colui che perde. D. 3. Io son veramente co- wi CHE questo uomo uccisi stamane. B. Il Petrarca finge in una visione d* esser levato in cielo; quivi incontra Laura che gli dice , io son colei che ti die* di ecc. Osservisi che, quantunque Laura sia vicina del Pe- trarca, dimostra se per lo pronome che fisicamente accenna le cose lontane; perchè qui è adoperato nel senso astraltoy cioè a disegnare la pecsona che è per essere determinata. Così, nel secondo esempio, benché i due dimostrativi cO’ loro e costoro si riferiscano alle medesime persone, V Au- tore adopera nel secondo caso costoro perchè rappresenta il soggetto del discorso, e coloro nel primo, perchè si richie- de determinazione* In questo caso il verbo della proposi- zione determinante che segue colui^ e coloro^ sempre s’ac- corda col nome personale agente di essere^ e non col dimo-* strativo, cioè io son colei che ti diedij tu sei colei che mi desti^ ella è colei che mi diede ^ io son colui che uccisi ecc. I» QcRSTOj Verme di cui pestar mi vedi. D. a. Le mie notti fa triste e i giorni oscuri quella che n* ha portato i pensier miei. P. 3. /o lascio star volentieri quelle che già^ centra volere de^ padri ^ Iianno i mariti presi^ e quelle che si sono co* loro amanti fuggite. B. Da questi eserapj vediamo che questo e quello , ag* gettivi dimostrativi, si usano talvolta in luogo de* pronomi costui e colui; ma ciò è più permesso in poesia che in pro- sa. Il terzo esempio presenta un caso particolare, ove quel^ le è termine più giusto che coloro , perciò che il pronome coloro comprende gli uomini e le donne, laddove quelle ò specifico, come domanda essere il sentimento della frase*