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Pagina:Grammatica filosofica della lingua italiana.djvu/269

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^4^ mento di passaggio; e, con ciò sia che, in senso metaforico, tV gente, la persona o la cosa per mezzo della quale si opera, e la persona o la cosa per cagioo della quale si fa o di dice qualche cosa, si possa considerare qual passaggio delF azione, del mezzo, o della causa, Toggetto di passaggio pre-* ceduto dalla preposizione per, in detlo senso metaforico, si può presentare sotto tre aspetti. La preposizione per ora disegna la persona agente qual passaggio immediato dellV zione, come nelle i^woie per lui ne fia la terra aperta^ e offerto fu per ciascuno del 2«e 3. esempio; nel qual caso sta in luogo della preposizione dia, ed è più usata in poesia che in prosa; ora si appone alla persona o airoggetto considerato qual mezzo per via di che si fa o si ottiene qualche cosa, come nel quarto e quinto esempio; ne* quali le parole per moglie e perme signi6caiio per mezzo della moglie e per mezzo mio; e ora si mette davanti alla persona o alla cosa che è la cagione di quel che si fa, quasi fosse il passaggio della cagione; come nell’nltimo esempio, ove le parole y^er se e per accidente comprendono per cagion sua e perca" gion dello accidente; e in questo ultimo caso è la preposizione per più usata che negli altri due. Dico che nelle espressioni per lui ne fia la terra aperta e sofferto fu per ciascun degli esempi a. e 3. per sta in vece della preposizione da; il che si trova spesso usato, perchè il far della per« sona agente il passaggio dell’azione, o il punto dal quale Tazion procede, viene a produrre lo stesso eflfetto. I • PsR me si i^a nella città dolente. D. a. Se tu noi fai, Tton maver mai nè per parente ne per amico. B. 3. La mot" Una PER tempissimo lesHxtasi^fece domandare il marito che voleHi si facesse da desinare* B. 4«Guardate^ che. per co