Pagina:Grammatica filosofica della lingua italiana.djvu/277

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2Ò0 tivo e non Taccasativo; e però che sarebbe rimasto stupido per non intender quel che mi volessi significare^ mi bisognava aggiungere, ponete di in luogo di per; che cosi comanda il capriccioso Uso, supremo maestro di color che non san* no; ed egli parimente con l’autorità del Corticelli, il quale ogni sua logica trae da questo precettore, m^avria potato mostrare che se di può esser segno delfaccusativo, e far le veci di per^ Y. Introd. p. IX, il medesimo per deve anche poter esser segno del genitivo, e far le veci di di. Quindi puoi vedere, tu che in grammatica logicamente scriver presumi, se anche fra* veri dotti tu truovi chi non vuol riconosoere, le tue fatiche esser da più di quelle di un copista, che tal fu il Corticelii, quanto scarso dee essere il guiderdone che te ne puoi aspettare dagli altri, quando non ti contenti degli applausi del tuo proprio cuore. Ma vedremo nel seguito di questo capitolo quanto rilievi Tanalizzare i concetti espressi per le preposizioni. >£LLA PJiEPOSlZlOtlE IN I. Dimmi ohi tuse^ che iir sì dolente luogo sè* messa. D. n. Senza alcuno indugio^ discretissime persone mandò e a Genova e in Sicilia. B«3. Se ne andò in corte di Roma. B* 4«Andreuccio^ {leggendosi solo rimasOf subitamente si spo^ gliò IN farsetto. B.S.Iq credo oh egli non siq, in buon sen* no. B. 6. Se di là si ama^ in perpetuo ti amerò. B. 7. Per compiacere ai loro amici j due scolte almeno il mese si ritro^ 9a^ano in alcun luogo ordinato da loro. B. 8. Egli era nel campo de" cristiani il 01 ohe furono presi dal Saladino. B. La pf eposizione in è segno che si premette al luogo in cui si sta; quindi esprime Tidea di stato, come mostran le parole m sì dolente luogo del primo esempio. Si dice cor