Pagina:Grammatica filosofica della lingua italiana.djvu/283

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esempio quivi di Ini allegato, due preposisioni famio oa ufficio che loro non appartiene. L* esempio è questo: Che se Dante fòsse stato grece^ non wrèbbe usata la lingua co^ mane per diverso modo da quello onde Omero la <aò; e se Omero fosse stato italiano^ fas^rebhe certamente potuta wsa re nel solo modo con cui fa usò Dante. Io dico dunque die le espressioni per dii^erso modo e nel modo con cui sono erronee; che non si può dire usare una lingua per un modo o con un modo^ ma bene in un modo. Usare non po& essere seguito se non se da m, quando 6*accenni modo, ma’* niera; è di rado il nome fnodo si trova, anche con altro verbo, adoperato più tosto con altra preposizione che in. Di tutti coloro cui mostrai queste da me tenute erronee locuzioni, dii condannò usare per modo^ chi usare con modo% e qhi Vuno e l’altro come fo io* Sarà duiiqoe lecito ftd ognuno far uso delle preposizioni a suo senno, e scon« volger^ per’ questa aianiera, e confondere della lingua ogni idea, fincliè piò non ci possiamo intendere? Dall’idea di Stato in luogo dicemmo che la preposizione in passa per anaiogia ad esprimere lo stato del tempo e il modo delle a* zioni; e il àìve usare una lingua per modo o con modo^ è a mio parere come dire ciò awenne con quelfanno e per quel <i?*Ma vediamo se, trai testi che mi sono occorsi esprimenti moib o maniera con altra preposizione che m, ve n* è alcuno che giustifichi la censurata frase. • La donna^ per modo di diporto, se n andò alla pic^ cola casa di Federigo. B, a. Non la lasciar pjsr modo che ìe bestie e gli uccelli la disperino. B. 3. E tutte queste &enignità PER MODI non benigni^ ma spilloni e sp{wentosi, ri" tenne. Dav. 4* ^^^ mi patirebbe per niuna MJmERA dii^e^