Pagina:Grammatica filosofica della lingua italiana.djvu/284

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èeriiù di sentìrH ira temoni a ninna. B. S.BsesH>iyi po^ tele PBM tdcun modo disciogliere dà questa promessa ecc. B. Per quel che dimostrano questi esempj f usare con mo’ do è del tatto escluso; ma par bene che usare per modo o wèaniera st possa giustificare; polche si dice, lasciar per mo-* do^ patir per maniera^ ritener per modi. Egli è vero che si dice egualmente non io lasciar in modo^ noi nU patirebbe in niuna maniera; e se wi i^i potete in alcun modo disfcioglierei ma basterebbe che nella criticata citaaione si potesse trovare una idea chfs dinotasse passaggio i conte mostrerò essere in queste. La donna cui vien tolta Tinfante figliuola per essere esposta in un bosco dice non la lasciar per modo a dinotar 1* idea di passaggio per cui erra la sua immaginano ne; cioè non la lasciar per luoghi e per sentieri frequen^ tati dalle fiere; laddove se diceva in modo^ fievolissimo era questo concetto in paragon dell’altro; che saria come dire pia tosto coperto ehe scoperto, ansi celato che esposto. Dice noi mi patirebbe per niutia maniera^ a significare che per nessun vcfrso potrebbe entrare in quella persona il sentimento d^inditferenza. E nella espressione se uoi 9i potete per alcun modo disciogliere ^ la preposizione ^er è intesa ad esprìnoere il modo qual via onde pervenire a disciogliersi della promessa* Nd primo e nel terzo esempio a modo e moi£ si può sostituire )^ia e e quindi Tideadi passaggio. Ora, nessun concetto di simil natura scorger sì puote nella ’proposizione del Perticar!. E ancora, scegli avesse sostenuto la medesima idea in tutta la frase, e adoperato una sola preposizione^ dicendo uAoper modo^ o con modof o nel mo^ dOf si potrebbe credere di*ègU avesse ciò fatto con alcuno intendimento; ma egli ne usò tre, quasi volesse con l’una