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Pagina:Grammatica filosofica della lingua italiana.djvu/300

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sempre a on’intera proposizion negativa, ed è una ripetizione di quella; sì die la voce no del 4. esempio comprende non farnetico^ e quella del 5. è una ripetizione delle parole oer quello non rimarrà il mercato^ onde si vede che no può star prima o dopo la proposizione che rappresenta. L’avverbio mtii significa in alcun tempo ^ come si vede nel secondo esempio; quindi bisogna sempre che sia preceduto o se* guito dalla negazione non «quando si voglia esprimere in nessun tempo* Nei seguenti esempj del Boccaccio, nondi-« meno, mai è usato in senso negativo senza negazione; jàlle sue femmine comandò che ad alcuna persona mai mani-* festasseao chi fossero; Ti prego che mai ad alcuna per^ sona dichi d" as^rmi wduta • E molti altri se ne trovano fra gli antichi, ne* quali meu regge senza negazione; e dal senso delle parole s* intende che Tespressione è negativa; con tutto ciò a me pare che questa licenza s avesse a con* cedere solo alla poesia; e nella prosa sia meglio esprimere la negazione in modo più deciso, come sarebbe ponendo nel primo testo a niuna persona maii ® ^^^ secondo adedòuna persona non dichi. ALTKIMBNTI O ALTRAMENTt I • Arrivai qui iersera% e per essere t ora tarda^ non feci intendere la svenuta mia jìltrìmentu M. a. Ed essen-^ do già buona ora di notte ^quando della taverna si partii sen^ za svolere altramenti cercare f se nandò in casa. B. L* analisi del concetto compreso in altrimenti a altra* menti f cioè altra mente^ di questi due esempj è: in altro mo^ do che quello il quale per se si potesse manifestare; in al-* tro modo che quello che non avei^a fatto. £ così, se dopo a-> ver lungamente aspettato qualcuno si dice, oh egli nonver^