Pagina:Grammatica filosofica della lingua italiana.djvu/44

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andare

Vo o vado, vai, va, — , — , vanno. Andrò o anderò, etc. Andrei o anderei, etc. Va, vada, — , — , vadano. Che vada, etc.1. Sono andato, etc.

dare

Do, dai, dà, — , — , danno. Diedi o detti, desti, diede o dette, demmo, deste, diedero o dettero2. Darò. Darei. Dà, dia o dea, — , — , diano o dièno. Che dia. Che dessi. Ho dato.

fare

Facendo. Fatto. Fo o faccio, fai, fa, facciamo, — , fanno. Faceva3. Feci, facesti, fece, facemmo, faceste, fecero. Farò. Farei. Fa, faccia, facciamo, — , facciano. Che faccia. Che facessi. Ho fatto.

stare

Sto, stai, sta, — , — , stanno. Stetti, stesti, stette, stemmo, steste, stettero. Starò. Starei. Sta, stia o stea, — , — , stiano. Che stia. Che stessi4. Sono stato.

della terminazione in ere.

I verbi del tutto regolari della coniugazione in ere essendo in piccol numero, daremo prima uno elenco di quelli, perchè si possan vedere in un batter d’occhio.

  1. La prima persona e la terza del plurale presente congiuntivo sono sempre eguali alle medesime dell’imperativo; la seconda si forma dalla prima mutando iamo in iate.
  2. Anche dier: Dièr de’ remi in acqua. B. E in poesia dierno. I composti riandare, trasandare, son regolari.
  3. V’è anche fea per faceva; e facèn in Dante, per facevano: Ahi come facèn lor levar le berze! V’è fero, poet., per fecero.
  4. Generalmente e Toscani e Romani dicono andiedi o andetti per andai, dassi per dessi, stassi, per stessi; e alcuni stiedi per stetti, vai per va,

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