Pagina:Grammatica filosofica della lingua italiana.djvu/67

Da Wikisource.
40

due esempj del Boccaccio: Messo il capo per la bocca del doglio, e oltre a questo l’un de’ bracci con tutta la spalla; Cominciò a distendere l’uno dei diti, e appresso la mano; quì dico non si potrebbe usare la desinenza in a senza fare un errore a cagione dell’uno che segue i nomi bracci e diti. Membri in plurale si dice in figurato , come membri d’un parlamento. Quantunque i dolori a stretto torchio ci premano ad uno ad uno le membra. Bart. Questo esempio è degno di nota. L’espressione ad uno ad uno è in mascolino, benché seguiti le membra in femminino; perchè uno si riferisce a membro mascolino. Così il singolare di questi nomi è mascolino, e il plurale terminante in a è femminino. I nomi legno e frutto hanno nel plurale tre forme, legni^ legne^ legna ; frutti , frutte^ e frutta. La prima di /e* gno è del figurato* come in legni per naw; la seconda e la terza dinotan legna da bruciare. I nomi miglio e paio fanno miglia e paia ; migliaio^ migliaia; centina-- io^ centinaia. Alcuni, per la natura della cosa che rap- presentano, si usano solo nel singolare, come orgoglio^ pigrizia^ pazienza ; e altri solo in plurale, come noz^ ze molle. Le cose, che disegnan quelli che si usa- no solo nel singolare non essendo divisibili in ispecie , ma pur nella quantità, non hanno per ciò bisogno di plu- rale. I seguenti hanno due singolari e due plurali • Singolare. Plurale. Singolare. Plurale. Arma, arme. Arme, armi. Canzona, canzone. Canzone, canzoni. Fronda, fronde. Fronde, frondi. Nuvolo, nuvoli. Nuvola, nuvole. Orecchio, orecchi. Orecchia, orecchie.