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Pagina:Grammatica italiana, Fornaciari.djvu/184

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150 parte seconda — cap. xviii

gnárono mólte còse; mentre non si direbbe éssi trovárono mólti uomini piangèndo per significare che piangèvano, o piangènti.


§ 16. Il participio, detto così perchè partecipa del verbo e dell’aggettivo insieme, significa l’azione in atto od in effetto come inerente ad un sostantivo, tanto se fatta o sostenuta da esso. P. es. Egli piangènte si stáva sulla póppa della náve, cioè in átto di piángere: présero tútti i fuggènti, cioè colóro che fuggívano: vídero lúi circondáto dai nemíci, inseguíto ed uccíso. Unito agli ausiliarii (vedi sopra) forma molti tempi in tutti i modi del verbo.


§ 17. L’indicativo, come quello che afferma la realta dell’azione, è il solo modo che abbia tutti i tempi sopra indicati ben distinti fra loro (vedi qui addietro § 8). Gli altri modi, come quelli che accennano tutti a qualche azione da potersi fare ma che ancora non è reale, non ne determinano esattamente il tempo, ma bensì distinguono l’azione in atto da quella in effetto. Tutti pertanto hanno un tempo semplice, che può chiamarsi presente, ed un tempo composto che può chiamarsi, secondo l’uso, passato. Il solo congiuntivo ne ha due semplici, presente ed imperfetto, e due composti, passato e trapassato: presente ch’ío lòdi: imperf. ch’ío lodássi; pass. ch’ío ábbia lodáto; trap. ch’ío avéssi lodáto. Il presente e il passato del congiuntivo dipendono per regola dal presente o passato prossimo o futuro dell’indicativo; l’imperfetto ed il trapassato del congiuntivo dall’imperfetto, pass. remoto e trapassato prossimo e remoto dell’indicativo stesso, come dichiarerà la Sintassi.