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le lettere dell’alfabeto 5



§ 4. I segni delle vocali sono cinque a, e, i, o, u; ma l’e e l’o possono avere, come vedremo, due suoni differenti (è é, ò ó), suono aperto e suono chiuso; onde può dirsi che i suoni vocali non cinque siano, ma sette.

Le consonanti si dividono in tre classi, e cioè:

mute: t, d, c (qu), g, p, b
liquide: r, l, n, m.
spiranti: f, v, s, z, (h), j.

Dei tre elementi che formano la pronunzia delle consonanti, suono, soffio ed articolazione, il suono prevale nelle liquide, il soffio nelle spiranti, l’articolazione nelle mute. Da ciò segue che le liquide sono più dell’altre affini alle vocali, mentre le mute più delle altre ne differiscono.

Avvertasi che tanto s come z hanno due suoni, il duro ed il molle; e che il c e il g hanno pure due suoni, il gutturale ed il palatale. Da ciò segue che i suoni consonanti non diciassette sieno, ma ventuno.


§ 5. Fra le lettere sono considerate di genere femminile quelle il cui nome termina in a od e, p.es. h, z (ácca, zèta), l, m (èlle, èmme), e di genere maschile quelle che hanno il nome finito in altra vocale, p.es. b, v (bi, vu). Ma comunemente si fanno tutte femminili, sottintendendo l’appellativo lettera. Così pure, per regola generale, non se ne varia al plurale la terminazione; e si dice dúe èrre, dúe zèta, ecc.


§ 6. Oltre ai segni ordinarii delle lettere, altri segni fanno parte della scrittura e, bene adoperati, costituiscono la ortografìa, cioè, il retto modo di scrivere. Essi sono: la lettera majuscola, l’accento, l’apostrofo, ed i segni d’interpunzione.

La lettera majuscola si adopera soltanto come iniziale di parola nei seguenti casi: in principio di pe-