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8 quaderno i (xvi)

§ (5). Rapporti tra Stato e Chiesa. Nella «Vossische Zeitung» del 18 giugno 1929 Hoepker-Aschoff, ministro democratico delle finanze di Prussia, poneva così la questione, rilevata più su dal «Vorwärts»: «Egualmente non è possibile disconoscere la fondatezza della tesi di Roma che, in presenza dei molti cambiamenti politici e territoriali avvenuti, richiedeva che gli accordi venissero adattati alle nuove circostanze». Nello stesso articolo l’Hoepker-Aschoff ricorda che lo Stato prussiano «aveva sempre sostenuto che gli accordi del 1821 erano ancora in vigore» *. (E il periodo del Kulturkampf?).

Cfr Quaderno 16 (xxii), p. 15 bis.


§ (6). «Per lodare un libro non è affatto necessario di aprirlo; ma, se si è deciso di criticarlo, è sempre prudente leggerlo. Almeno sinché | l’autore è vivo...». Rivarol*.

Cfr Quaderno 23 (vi), p. 9.


§ (7). Margherita Sarfatti e le «giostre». Nella recensione di Goffredo Bellonci del Palazzone di Margherita Sarfatti [«Italia letteraria», 23 giugno 29]* si legge: «verissima quella timidezza della vergine che si ferma pudica innanzi al letto matrimoniale mentre pur sente che “esso è benigno e accogliente per le future giostre”». Questo pudore che sente con le espressioni tecniche dei novellieri licenziosi è impagabile: avrà sentito anche le future «molte miglia» e il suo «pelliccione» ben scosso.

Cfr Quaderno 23 (vi), pp. 19-20.


§ (8). Generazione vecchia e nuova. La vecchia generazione degli intellettuali ha fallito, ma ha avuto una giovinezza (Papini, Prezzolini, Soffici ecc.). La generazione dei giovani attuali non ha neanche questa età delle brillanti promesse: asini brutti anche da piccoletti (Titta Rosa, Angioletti, Malaparte ecc.).

Cfr Quaderno 23 (vi), p. 22.


§ (9). Soffici. Un cafone senza ingenuità e spontaneità.


§ (10). Su Machiavelli. Si suole troppo considerare Machiavelli, come il «politico in generale» buono per tutti i tempi: ecco già un er-