Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, I.djvu/272

Da Wikisource.

1929-1933: MISCELLANEA I 265 nel 1867 scende a 15,6 nel 28, con una diminuzione del 54%. La mortalità comincia a discendere nettamente col quinquennio 1876-80; la natalità inizia la discesa nel quinquennio 91-95. Per gli altri paesi d’Europa, su 1000 abitanti: Gran Bretagna 17 nati-12,5 morti, Francia 18,2-16,6, Germania 18,4-12, Italia 26,9-15,7, Spagna 28,6-18,9, Polonia 31,6- 17,4, Urss (europea) 44,9-24,4, Giappone 36,2-19,2. (I dati si riferiscono, per l’Urss, al 1925, per il Giappone al 1926, per gli altri paesi al 192 7 ). Per la diminuzione della mortalità il Mortara fissa tre cause principali: progresso dell'igiene, progresso della medicina, progresso del benessere, che riassumono in forma schematica un gran numero di fattori di minore mortalità (un fattore è anche la minore natalità, in quanto le età infantili sono soggette ad alta mortalità). Il fattore preponderante della bassa natalità è la decrescente fecondità di matrimoni, dovuta a volontaria limitazione, inizialmente per previdenza, poi per egoismo. Se il movimento si svolgesse uniformemente in tutto il móndo, non altererebbe le condizioni relative delle varie nazioni, pur avendo effetti gravi per lo spirito d'iniziativa, e potendo essere causa d'inerzia e di regresso morale ed economico. Ma il movimento non è uniforme: vi sono oggi popoli che si accrescono rapidamente mentre altri lentamente, vi saranno domani popoli che cresceranno celermente mentre altri diminuiranno. Già oggi in Francia | l'equilibrio tra nascite e morti è fa- 144 ticosamente mantenuto coll'immigrazione, che determina altri gravi problemi morali e politici: in Francia la situazione è aggravata dalla relativamente alta percentuale di mortalità in confronto dell’Inghilterra e della Germania. Calcolo regionale per il 1926: Piemonte (proporzione per 1000 abitanti, nati e morti) 17,7-15,4, Liguria 17,1- 13,8, Lombardia 25,1-17,9, Venezia Tridentina 25,0-17,5, Venezia Euganea 29,3-15,3, Venezia Giulia 22,8-16,1, Emilia 25,0-15,3, Toscana 22,2-14,3, Marche 28,0-15,7, Umbria 28,4-16,5, Lazio 28,1-16,3, Abruzzi 32,1-18,9, Campania 32,0-18,3, Puglie 34,0-20,8, Basilicata 36,6- 23,1, Calabria 32,5-17,3, Sicilia 26,7-15,7, Sardegna 31