Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, I.djvu/356

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1930: (miscellanea) 349 mancanza di letteratura di divulgazione, | scarsità di riviste popolari 40 di divulgazione. Il lettore del giornale vuole trovare perciò nel suo foglio [riflessi] tutti gli aspetti della complessa vita sociale di una nazione moderna. È notevole il fatto che il giornale italiano, relativamente meglio fatto di quello di altri paesi, abbia sempre trascurato l’informazione scientifica, mentre aveva un corpo notevole di giornalisti-economisti (Einaudi, Cabiati, ecc.) e di giornalisti-letterati o di cultura generale (Borgese, Cecchi, Ojeui, Bellonci, ecc.). Anche nelle riviste importanti (come la «Nuova Antologia» e la «Rivista d’Italia») la rubrica scientifica era molto inferiore alle altre (il Bertarelli, il Dott. Ry formano un’eccezione relativa). Non ho mai visto la rivista di filosofia scientifica l’« Arduo » che si pubblicava a Bologna diretta da Sebastiano Timpanaro (Mario Pant) *. Tuttavia l’informazione scientifica dovrebbe essere integrante di un giornale quotidiano in Italia, sia come notiziario scientifico-tecnologico, sia come esposizione critica delle ipotesi e opinioni scientifiche più importanti (la parte igienica dovrebbe costituire una rubrica a parte nella rubrica generale scientifica). Un giornale popolare, piti che gli altri dovrebbe avere questa sezione, per controllare e dirigere l’apprendimento dei suoi lettori e « sprovincializzare » le nozioni correnti. Difficoltà di avere specialisti che sappiano scrivere popolarmente. Si potrebbe fare lo spoglio sistematico delle riviste generali e di cultura professionale, gli atti delle Accademie e le pubblicazioni straniere e compilare estratti e riassunti in appendici speciali o nella terza pagina (come sezione speciale), scegliendo accuratamente [e con intelligenza] il materiale. Cfr Quaderno 24 (xxvii), pp. 19-20. § (73). I nipotini di padre Bresciani. Luigi Capuana. Da un articolo di Luigi Tonelli II carattere e l'opera di Luigi Capuana nella «Nuova Antologia» del i° maggio 1928 *: «Re Bracalone (romanzo fiabesco: il secolo xx è creato, per forza d’incanto, nello spazio di bre- • vi giorni, nei tempi di “c’era una volta”; ma dopo averne fatta l’amara esperienza, il re lo distrugge, preferendo ritornare ai tempi | primi- 40 bis tivi) c’interessa anche sotto il riguardo ideologico; ché, in un periodo d’infatuazione (!) internazionalista socialistoide, ebbe il coraggio di bollare a fuoco (!) "le sciocche sentimentalità della pace universale, del disarmo e le non meno sciocche sentimentalità dell’uguaglianza economica e della comunità dei beni” ed esprimere l’urgenza di *tagliar corto alle agitazioni che han già creato uno Stato dentro lo Stato, un governo irresponsabile” ed affermare la necessità di una coscienza nazionale: "Ci fa difetto la dignità nazionale; bisogna creare il nobile orgoglio di essa, spingerlo fino all’eccesso. È l’unico caso in cui l’eccesso non guasta” »2. Il Tonelli è sciocco, ma il Capuana non scherza anche lui col suo frasario da giornaletto di provincia: bisognerebbe poi vedere cosa vale la sua ideologia del « C’era una volta » e del patriarcalismo primitivo.