Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, I.djvu/378

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1930: (miscellanea) 371 / rituale. Ma questa concezione non poteva delimitare a priori il campo soggetto a ciascuna potestà e lasciava all’Imperatore una larga via d’intervento nelle faccende ecclesiastiche. Quando i fini dell’Impero, già sotto gli stessi Carolingi e poi sempre più in seguito, si mostrarono discordanti da quelli della Chiesa e lo Stato mostrò di tendere all’assorbimento della gerarchia ecclesiastica nello Stato, incominciò la lotta che si chiuse al principio del secolo xii colla vittoria del Papato. Fu proclamata la primazia dello spirituale (sole- luna) e la Chiesa riacquistò la libertà della sua azione legislativa ecc. ecc. Questa concezione teocratica fu combattuta teoricamente e praticamente, ma tuttavia essa, nella sua forma genuina o attenuata, rimase dominatrice per secoli e secoli. Così si ebbero due tribunali, il sacramentale e il non sacramentale, e cosi i due diritti furono accoppiati, utrumque ius, ecc. § (88 ). La ricerca della formazione storica degli intellet- n bis tuali italiani porta cosi a risalire fino ai tempi dell’Impero romano, quando l’Italia, per avere nel suo territorio Roma, diventa il crogiolo delle classi colte di tutti i territori imperiali. Il personale dirigente diventa sempre più imperiale e sempre meno latino, diventa cosmopolita: anche gli imperatori non sono latini ecc. C’è dunque una linea unitaria nello sviluppo delle classi intellettuali italiane (operanti nel territorio italiano) ma questa linea di sviluppo è tutt’altro che nazionale: il fatto porta a uno squilibrio interno nella composizione della popolazione che vive in Italia ecc. Il problema di ciò che sono gli intellettuali può essere mostrato in tutta la sua complessità attraverso questa ricerca. § ( 89 ). Lorianismo. A questa corrente occorre collegare la famosa controversia sui libri perduti di Tito Livio che sarebbero stati ritrovati a Napoli qualche anno fa da un prò- 372