Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, I.djvu/391

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I 384 QUADERNO 3 (xx) che nobiltà? Di quella feudale o di quella mercantile? Ecc. Questi capi militari della fine del Cinquecento e dei secoli successivi come si erano formati? ecc. Naturalmente che gli italiani abbiano così validamente partecipato alle guerre della Controriforma ha un significato particolare, ma parteciparono anche alla difesa dei protestanti? Né bisogna confondere questo apporto di tecnici militari con la funzione che ebbero gli Svizzeri, per esempio, quali mercenari internazionali, o i cavalieri tedeschi in Francia (reìtres) o gli arcieri scozzesi nella stessa Francia: appunto perché gli italiani non dettero solo tecnici militari, ma tecnici del genio (ingegneri), della politica, della diplomazia ecc. Il Barbarich (credo che adesso sia generale) termina il suo articolo sul Basta con questo periodo: «La lunga pratica di quarantanni di campagne nelle guerre aspre di Fiandra, di Francia e di Transilvania, hanno procurato a Giorgio Basta una ben straordinaria sanzione pratica alla lucida e chiara sua teoria, che sarà ripresa dal Montecuccoli. Ricordare oggidì l’una e l’altra è opera di rivendicazione storica doverosa, di buona propaganda sollecita delle tradizioni nostre, le quali affermano la indiscussa e luminosa priorità delParte militare italica nei grandi eserciti moderni »2. Ma si può parlare in questo caso di arte militare italica? Dal punto di vista della storia della cultura può essere interessante sapere che il Farnese era italiano o Napoleone corso o Rothschild ebreo, ma storicamente la loro attività individuale è stata incorporata nello Stato al cui servizio essi sono stati assunti o nella società in cui hanno operato. L’esempio degli ebrei può dare un elemento di orientazione per giudicare l'attività di questi italiani, ma solo fino ad un certo punto: in realtà gli ebrei hanno avuto un maggior carattere nazionale di que- 61 bis sti | italiani, nel senso che nel loro operare c’era una preoccupazione di carattere nazionale che in questi italiani non c’era. Si può parlare di tradizione nazionale quando la genialità individuale è incorporata attivamente, cioè politica- mente e socialmente, nella nazione da cui l’individuo è uscito (gli studi sulPebraismo e la sua funzione internazionale possono dare molti elementi di carattere teorico per questa