Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, I.djvu/514

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(miscellanea) 5°7 stingue le teorie volte a spiegare i fatti economici (scienza economica) dalle teorie volte a modificare i fatti economici e sociali (che egli chiama dottrine sociali). Indaga poi le relazioni che si vogliono far correre fra le dottrine sociali e la scienza economica, in particolare considerando la pretesa avanzata volta a volta dal liberalismo e dal marxismo di essere in accordo colla scienza, mentre si tratta di cose diverse. « La verità ci sembra che scienza e dottrine si svolgano su piani differenti, | e che le dottrine non sono mai il semplice 35 bis prolungamento, nell’awenirè, della curva dell’evoluzione o la deduzione obbligatoria degli insegnamenti della scienza ». Ricollegandosi al Sorel, Fautore scrive anche che «le dottrine devono essere studiate non come verità messe in formule, ma come forze messe in azione». Alfonso De Pietri-To- nelli, da un cenno bibliografico del quale (nella «Rivista di Politica Economica», 31 marzo 1930)1 ho tolto le linee precedenti, rimanda al suo corso di politica economica, nel quale egli avrebbe fatto le stesse distinzioni, anche quella delle « forze messe in azione » che corrisponderebbe alla sua teoria degli impulsi. Quistione dei rapporti tra scienza e vita. Il marxismo non è una mera dottrina sociale, secondo la distinzione del Pirou, poiché «avanza la pretesa» persino di spiegare la «scienza», cioè di essere più scienza della «scienza». Nella quistione di ideologia-filosofia = dottrina-scienza, rientra anche la quistione della «primitività» o «irriducibilità» del momento politico o pratico. L’ideologia = ipotesi scientifica di carattere educativo energetico, verificata [e criticata] dallo sviluppo reale della storia, cioè fatta diventare scienza (ipotesi reale), sistematizzata. § (62). Arte militare e politica. Sentenze tradizionali rispondenti al senso comune delle masse di uomini: «I generali, dice Senofonte, devono avanzar gli altri non nella sontuosità della tavola e nei piaceri, ma nella capacità e nelle fatiche». «Difficilmente si possono indurre i soldati a soffrire la penuria e i disagi che derivano da ignoranza o da colpa nel loro comandante; ma quando sono prodotti dalla ne- 5°8 X QUADERNO