Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, II.djvu/117

Da Wikisource.

79* QUADERNO 6 (vili) ridico-legislativo del movimento storico reale: vedere come questo riflesso si atteggi significa studiare un aspetto della reazione statale al movimento stesso, ecc. Accanto alle sentenze e agli articoli di queste riviste tecniche, bisognerebbe vedere le altre pubblicazioni di diritto (libri, riviste, ecc.), che in questi ultimi anni si sono moltiplicate in modo impressionante, anche se la qualità è scadente. §(123). Passato e presente. Osservazioni sulla crisi 29-30-?. Cfr numero di «Economia» del marzo 1931 dedicato a La depressione economica mondiale: i due articoli di P. Jannaccone e di Gino Arias \ Lo Jannaccone osserva che «la causa prima» (! sic) della crisi «è un eccesso, non un difetto di consumo», cioè che siamo di fronte a una profonda e, assai probabilmente, non passeggera perturbazione deirequilibrio dinamico fra la quota consumata e la quota risparmiata del reddito nazionale e il ritmo della produzione necessario per mantenere in un tenore di vita, immutato o progrediente, una popolazione che aumenta a un determinato saggio di incremento netto. La rottura di tale equilibrio può verificarsi in più modi: espansione della quota di reddito consumata a danno di quella risparmiata e reinvestita per la produzione futura; diminuzione del saggio di produttività dei capitali, aumento del saggio di incremento 53 bis netto della popolazione. A un certo punto, cioè, il reddi|to medio individuale da crescente diviene costante e da costan- § te progressivamente decrescente: scoppiano a questo punto le crisi, la diminuzione del reddito medio porta a una contrazione anche assoluta del consumo e per riflesso a ulteriori riduzioni della produzione, ecc. La crisi mondiale, cosi, sarebbe crisi di risparmio e «il rimedio sovrano per arginarla, senza che si abbassi il saggio d’incremento (netto) della popolazione, sta neiraumentare la quota di reddito destinata al risparmio e alla formazione di capitali nuovi. Questo è l’ammonimento di alto valore morale che sgorga dai ragionamenti della scienza economica». Le osservazioni dello Jannaccone sono indubbiamente acute: l’Arias ne trae però delle conclusioni puramente ten-