Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, II.djvu/131

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8o6 QUADERNO 6 (vili) da Botero al « fatto » della popolazione non ha lo stesso valore di quello che può avere attualmente. Il Botero è uno degli scrittori del tempo della Controriforma più tipicamente cosmopoliti e a-italiani. Egli parla dell’Italia come di qualsiasi altro paese e i suoi problemi politici non lo interessano specificatamente. Critica la «boria» degli Italiani che si considerano superiori ad altri paesi e dimostra infondata tale pretesa. È da studiare per tanti rispetti (ragion di Stato, machiavellismo, tendenza gesuitica, ecc.). Il Gioda ha scritto sul Botero: più recentemente saggi, ecc. \ Per questo articolo lo Zanette potrebbe entrare nel paragrafo degli «Italiani meschini». §( 146). Storia degli intellettuali italiani. Gli ebrei. Cfr Yoseph Colombo, Lettere inedite del p. Hyacinthe Loyson, «Nuova Antologia», i° settembre 1930 \ Si parla del rabbino livornese Benamozegh, della sua concezione delPebraismo in rapporto al cristianesimo, dei suoi scritti, dei suoi rapporti col Loyson; si accenna al|rimportanza della comunità ebraica di Livorno come centro di cultura rabbinica, ecc. S ( 147). Popolarità della letteratura italiana. «Nuova Antologia», i° ottobre 1930: Ercole Reggio, Perché la letteratura italiana non è popolare in Europa. «La poca fortuna che incontrano, presso di noi, libri italiani anche illustri, a paragone con quella di tanti libri stranieri, dovrebbe farci persuasi che le ragioni della scarsa popolarità della nostra letteratura in Europa sono probabilmente le stesse che la rendono poco popolare da noi; e che perciò, tutto sommato, non ci sarà nemmeno da chiedere agli altri quello che noi, per i primi, non ci attendiamo in casa nostra. A detta anche d’italianizzanti, di simpatizzanti stranieri, la nostra letteratura manca in massima di qualità modeste e necessarie, di ciò che s'indirizza alVuomo medioy alVuomo degli economisti ( ? ! ); ed è in ragione delle sue prerogative, di quanto ne costituisce l’originalità, come il merito, eh'essa non tocca né