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QUADERNO 7 (vil) § ( 41). Economia. Deve essere molto interessante il volume di Henryk Grossmann, Das Akkumulations- und Zusammenbruchsgesetz des kapitalistischen Systems (Zu- gleich eine Krisentbeorìe) in «Schriften des Instituts für Sozialforschung an der Universitat Frankfurt a. M.», Ver- lag C. L. Hirschfeld, Lipsia, 1929, pp. xvi-628, RM. 20, di cui è pubblicata una recensione di Stefano Samogyi nel- r«Economia» del marzo 1931 (pp. 327-332)'. La recensione non è molto brillante e forse non bisogna sempre fidarsi dei suoi riassunti (il Samogyi usa « tendenzioso» e « tendenziale» indifferentemente, «tracollo» per «catastrofe» e introduce affermazioni pseudoteoriche gradite solo a Gino Arias, ecc.), tuttavia ne trarrò alcune indicazioni (sotto cautela di revisione futura sul testo del Grossmann). [Vedi oltre] \ § (42). Paragone ellittico? Che la teoria del valore del Marx* bis non sia un paragone ellittico, come vorrebbe spiegarla | il Croce \ risulta dal fatto che essa teoria è uno sviluppo della teoria di Ricardo (osservazione fatta da Graziadei3 in Sindacati e Salarib, il quale non faceva certamente un «paragone ellittico». Tuttavia anche questa correzione al Croce mi pare non sia soddisfacente in tutto e per tutto. È arbitraria la teoria di Marx? E in che allora consisterebbe l’arbitrio? Nello svolgimento dato dal Croce alla sua dimostrazione del paragone ellittico non potrebbe esserci tuttavia un grano di verità inconsapevole? Bisognerebbe studiare bene la teoria di Ricardo e specialmente la teoria di Ricardo sullo Stato come elemento che assicura la proprietà, cioè il monopolio dei mezzi di produzione. Se si studia infatti l’ipotesi «economica» pura, come Ricardo probabilmente intendeva fare, non occorre prescindere dagli «Stati» (dico apposta «Stati») e dal monopolio «legale» della proprietà? Non si tratterebbe quindi per nulla di un «paragone ellittico» fatto da Marx come «propugnatore» di una futura forma sociale diversa da quella studiata, ma di una teoria risultante dalla riduzione alla pura «economicità» dei fatti economici, cioè del massimo di determinazione del «libero gioco delle forze economiche». È certo che Ricardo come gli altri economisti classici erano estremamente spregiudicati e la teoria del valore-lavoro di Ricardo non sollevò nessuno scandalo al suo tem- 8 Nel ms: «M.»; cosi egualmente nel resto del paragrafo. b Nel ms: « Capitale e salario »,