Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, II.djvu/360

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i93I-I932: (miscellanea) 1035 gettiva è sempre stata riducibile dalla « cattiva volontà » a una forma di relativismo. Perché la concezione religiosa potesse almeno apparire assoluta e oggettivamente universale, sarebbe stato necessario che essa si presentasse monolitica, per lo meno intellettualmente uniforme in tutti i credenti, ciò che è lungi dalla realtà (differenze di scuola, sette, tendenze, e differenze di classe: semplici e colti ecc.). Cosi si dica della formula categorica del Kant: opera come vorresti operassero tutti gli uomini nelle stesse circostanze. È evidente che ognuno può pensare che tutti dovrebbero operare come lui: un marito geloso che ammazza là moglie infedele Densa che tutti 1 mariti dovrebbero ammazzare le mogli intedeii; la iormuia | anflii77.fltfl realisticamente, non supera un ambiente dato, 48 ^kantiani con tutte le sue superstizioni morali e i suoi costumi barbarici, è stsK fica, è una vuota rormula che può essere riempita di qualsiasi contenuto storico attuale (con le sue contraddizioni, naturalmente, per cui 'ciò che è verità di là dai Pirenei è bugia di qua dai Pirenei). L’argomento del pericolo del relativismo e scetticismo non è valickTpernnT- to. Il problema Ha po^l b UH aUro: Cioè questa data_concezione La Tri se 1 caratteri di una certa durata? oppure è mutevole ogni giorno e dà luogo, nello stesso gruppo, alla tormnlazione della teoria della dogpia verità? Risolti questi problemi, la. concezione è giustificata. Ma cì sarà un periodo ai rilassatezza, anzidi libertinaggio e di dissolvimento morale. Questo è tutt’altro che escluso. Ma è Ulgumeiiiu IK3h îcxîî di rilassatezza e di dissolvimento si sono spesso verificati nella storia, predominando sempre la stessa concezione morale; essi sono dipendenti da cause storiche reali e non dalle concezioni morali, essi indicano anzi che una vecchia concezione si disgrega e un’altra nasce, ma quella in disgregamento tenta di mantenersi coercitivamente, costringendo la società a forme di ipocrisia alle quali appunto i periodi di rilassamento e libertinaggio reagiscono. Il pericolo di non vivacità morale è invece rappresentato dalla teoria fatalistica degli stessi urilDui die dividono la concezione della nà- secondo natura ei bruti, per cui tutto è giustihcato onsabilitàindivi^ onsaoilita sociale. Se questo fosse vero, il mon- ero immobili sempre. Infatti se l’individuo per ambiente annegata e la storia sare cambiare ha bisogno che tutta la società cambi, meccanicamente, per chissà quale forza extraumana, il cambiamento non avverrebbe mai. La storia è una lotta continua di individui o di gruppi per cambiare la società, ma perché ciò sia questi individui e gruppi dovranno sentirsi superiori alla società, educatori della società ecc. L’ambiente quindi non giustifica ma solo « spiega » il comportamento degli individui e specialmente di quelli più passivi storicamente.. La spiegazione seryìfà a r^nrl^e talvolta indulgenti verso i singoli eclara matëT- mléper Vednrazioner ma non deve mai diventare «giustificazione» senya rr^iirrg^npressaHamente a I una delle forme più ipocrite e rT- tanti A\ mncpmtitnritmn e A\ «retrivkmn» ( Tont-inna a p. 40Ï 2- 48 bis Cfr Quaderno 16 (xxn), pp. 22 - 23 bis. 1