Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, II.djvu/409

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8 (XXVIII) me delle cose. Noi perché vogliamo le cose essere poste da vedere, per questo useremo più grassa Minerva » *. % Cfr Quaderno 10 (xxxm), p. 50. § (227). Punti per un saggio su Croce. 8) Cosa significa storia «etico-politica»? Storia dell’aspetto «egemonia» nello Stato e, poiché gli intellettuali hanno la funzione di rappresentare le idee che costituiscono il terreno in cui l’egemonia si esercita, storia degli intellettuali, e anzi dei grandi intellettuali, fino al massimo, a queirintellettuale che ha espresso il nucleo centrale d’idee che in un dato periodo sono dominanti. Poiché «egemonia» significa un determinato sistema di vita morale [concezione della vita ecc.], ecco che la storia è storia « religiosa », secondo il principio « Stato-Chiesa » del Croce. Ma è esistito mai Stato senza «egemonia»? E allora perché non fare la storia del principio di autorità (imperiale) per cui i contadini croati combatterono contro i liberali milanesi e i contadini lombardoveneti contro i liberali viennesi? E il Borbone non rappresentava anche un’egemonia sui lazzari e sui contadini meridionali? («abbiamo scritto in bronte, evviva Francische seconde»). C’è lotta tra due egemonie, sempre. E perché una trionfa? Per sue doti intrinseche di carattere «logico»? [La combinazione in cui l’elemento egemonico etico-politico si presenta nella vita statale e nazionale è il «patriottismo » e il « nazionalismo » che è la « religione popolare », cioè il nesso per cui si verifica l’unità tra dirigenti e diretti]. Cfr Quaderno 10 (xxxm), pp. 45-46, 50. S (228). La religione, il lotto e l'oppio del popolo (vedi a p. 66) \ Un altro elemento da comprendere in questo « argomento » potrebbe essere quello del cosi detto «pari» di Pascal, che avvicina la religione al gioco d’azzardo2. È da riflettere che Pascal è stato molto fine nel dare una forma letteraria e una giustificazione logica a questo argomento della scommessa, che in realtà è un modo di pensare di molti 75 bis verso la religione, ma | un modo di pensare « che si vergogna di se stesso» perché sembra indegno e basso. Pascal ha affrontato la «vergogna » e ha cercato di dare dignità e giustificazione al modo di pensare popolare. (Quante volte non si è inteso dire: che cosa ci perdi ad andare in chiesa, a credere in Dio ecc.? Se non c’è, pazienza: ma se c’è, vedi come ti sarà utile aver creduto ecc.?) Questo modo di pensare - e anche il « pari » di Pascal - sente di volterrianismo e ricorda il modo buffonesco di dire di Heine: «credo che il padre eterno ci prepari una bella sorpresa dopo la morte» o qualcosa di simile \ Vedere come gli studiosi di Pascal spiegano il «pari». Mi pare che ci sia uno studio di P. P. Trompeo nel suo volume Rilegature gianse- niste, in cui si parla del « pari » in rapporto al Manzoni \ Sarà anche da vedere se l’argomento pascaliano del « pari » abbia