Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, II.djvu/513

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1188 QUADERNO 9 (xiv) noi, 400 rientrano nella Storia d’Italia, o perché trattano di argomenti italiani, sebbene siano di poeti non mai venuti in Italia, o perché composte da poeti provenzali che vi dimorarono, o infine perché scritte da Italiani. Delle 400, la metà circa sono puramente amorose, le altre storiche, e qual più qual meno offrono testimonianze utili per la ricostruzione della vita e in generale della Storia italiana dalla fine del secolo xii alla metà del xiv. Duecento poesie di circa ottanta poeti». Questi trovatori, provenzali o italiani, vivevano nelle corti feudali dell'Italia settentrionale, alPombra delle piccole Signorie e nei Comuni, partecipavano alla vita e alle lotte locali, sostenevano gli interessi di questo o quel Signore, di questo o quel Comune, con poesia di varia forma, di cui è ricca la lirica provenzale: serventesi politici, morali, satirici, di crociata, di compianto, di consiglio; canzoni, tenzoni, cobbole ecc. che apparendo via via e circolando negli ambienti interessati, compivano la funzione che ha oggi Particolo di fondo del giornale. Il De Bartholomaeis ha cercato di datare queste poesie, cosa non difficile per le allusioni che contengono; le ha corredate di tutti i sussidi che ne agevolano la lettura, le ha tradotte. Di ogni trovatore è data una breve informazione biografica. Per la lettura del testo originale è dato un glossario delle voci meno facili a intendersi. Sulla poesia provenzale in Italia è da vedere il volume di Giulio Bertoni Trovatori d'Italia \ § (123). Risorgimento. Il «mutuo insegnamento». Per l’importanza che ha avuto nel movimento liberale del Risorgimento il principio del «mutuo insegnamento» cfr Arturo Linacher su Enrico 92 Mayer | (due volumi). Il Mayer fu uno dei maggiori collaboratori déliât Antologia» del Vieusseux e uno dei maggiori propagandisti del nuovo insegnamento Cfr Quaderno 19 (x), p. 65. 5 ( ïChe si possa parlate di lotta per una 4nuova cultura» e non per una «nuova arte» mi pare evidente. Non si può forse neanche dire, esattamente, che si lotta per un nuovo contenuto dell’arte, perché questo non può essere pensato astrattamente separato dalla forma. Lottare per una nuova arte significherebbe lot-