Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, II.djvu/514

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i932: (miscellanea) 1189 tare per creare nuovi artisti individuali, ciò che è assurdo, poiché non si possono creare artificiosamente degli artisti. Si deve parlare di lotta per una nuova cultura, cioè per una nuova vita morale che non può non essere [intimamente] legata a una nuova concezione della vita, fino a che essa diventi un nuovo modo di sentire e di intuire la realtà e quindi mondo intimamente connaturato nell’artista e nelle sue opere. Che la creazione di artisti non possa essere prodotta artificiosamente non significa però che un nuovo mondo culturale, per la cui realizzazione si lotta, suscitando passioni e nuovo calore di umanità, non susciti anche «artisti nuovi»; non si può a priori dire che Tizio o Caio diventeranno artisti, ma non si può escludere anzi si può affermare che dal movimento nasceranno nuovi artisti. Un nuovo gruppo che entra nella vita storica egemonica, con una sicurezza di sé che prima non aveva, non può non suscitare dal suo interno personalità che prima non avrebbero trovato una forza sufficiente per esprimersi ecc. Cfr Quaderno 23 (vi), pp. 10-11. § (125). Passato e presente. Da Virgilio Brocchi, Il Volo Nuziale (cfr nel «Secolo Illustrato», i° ottobre 1932): «Il governo pareva incerto, e negoziava la neutralità e la guerra: ma perché i negoziati fossero realmente proficui doveva dare al mondo e soprattutto agli alleati di ieri la sensazione o la prova che esso non poteva contenere oramai la volontà esasperata della nazione che scoppiava in mille incendi, dal più umile borgo alla capitale e divampava perfino dentro i ministeri. Sulle fiamme, ogni giornale — anche quelli che fino al giorno innanzi avevano esaltato la magnifica violenza degli imperi centrali - gettava olio e polvere esplosiva: contro tutti contrastava un solo giornale; ma chi lo dirigeva, se | pur era uomo di indefettibile fede e di sicuro co- 92 bis raggio, mancava di virtù simpatiche e di sufficiente accorgimento, cosi che parve difendere, più che un supremo ideale umano, e l’istinto della civiltà minacciata, il pavido egoismo di proletari per cui la patria è solo la patria dei signori e la guerra una speculazione infame di banchieri» \ ^-£■§-(126). Risorgimento. Significato della Vita Militare del De Wmicis: da punc aeeaiiiu ad’alcune pubblicazioni di G. C. Abba, nonostante il contrasto intimo e il diverso atteggiamento. Abba, più «educativo» e più «nazionale-popolare», più «democratico», perché politicamente più robusto e austero. Nella Vita Militare è da vedere