Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, II.djvu/516

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1932: (miscellanea) 1191 stata l’esercito di riserva di capitalismi stranieri, perché ha dato maestranze a tutto il mondo, insieme coi popoli slavi. Appunto perciò deve innestarsi nel fronte moderno di lotta per riorganizzare il mondo anche non italiano, che ha contribuito a creare con il suo lavoro. Cfr Quaderno 19 (x), pp. 42-44. X*Vfi28. Cattnlicismo. Il medico cattolico e l’ammalato (mori- oondo) acanollco. Òr «Civiltà Cattolica» del 19 novembre 1932, p. 381 (recensione al libro di Luigi Scremin, Appunti di morale professionale per i medici, Roma, Editrice | «Studium», 1932, in 12% 93 bis pp. 118, L. 5): «... così a p. 95, pur citando il Prümmer, è detto male che “per un acattolico che desideri ed esiga un ministro della sua religione, è lecito al medico, in mancanza di altri, far conoscere al ministro stesso il desiderio deU'infermo, ed è anche tenuto (sic) a farlo solo quando giudichi dannoso per l’infermo non soddisfare questo desiderio”. La sentenza del moralista è ben altra; ed infatti il Prümmer (I, 526) ci dice che non si deve chiamare un ministro acattolico, * il quale non ha alcuna potestà di amministrare i sacramenti; ma piuttosto aiutare l’infermo a fare un atto di contrizione. Che se l’infermo esige assolutamente che si chiami il ministro acattolico e dal ri- fiuto nascerebbero gravi danni si può (non già si deve) far conoscere a detto ministro il desiderio deH’infeano. E si dovrebbe distinguere ancora, quando l'infermo fosse in buona fede, ed appartenesse ad un rito acattolico, in cui i ministri fossero insigniti di vero ordine sacro, come tra i Greci separati» '. Il brano è di grande significazione. Cfr Quaderno 16 (xxn), pp. 28 - 28 bis. § (129). Risorgimento. Il nodo storico 1848-49. Per i movimenti popolari di sinistra del 48-49 è da vedere Nicola Valdimiro Testa, Gli Irpini nei moti politici e nella reazione del 1848-49, Napoli, R. Contessa e Fratelli, 1932, in 8°, pp. 320, L. 15 *. Cfr Quaderno 19 (x), p. 6.5, § ( 130 ). Passato e presente. Ottimismo e pessimismo. È da osservare che l’ottimismo non è altro, molto spesso, che un modo di difendere la propria pigrizia, le proprie irresponsabilità, la volontà di non far nulla. È anche una forma di fatalismo e di meccanicismo. Si conta sui fattori estranei alla propria volontà ed operosità, li si esalta, pare che si bruci di un sacro entusiasmo. E l’entusiasmo non è che esteriore adorazione di feticci. Reazione necessaria, che deve avere