Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, II.djvu/535

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1210 QUADERNO IO (XXXIII) mente negativo, nel senso che avrebbe contribuito a distruggere pregiudizi ecc. Ma lo stesso accanimento del Croce in questi ultimi tempi contro ogni elemento di filosofisi della praxis è sospetto (specialmente la presentazione del libro del De Man, mediocrissimo): impressione che Croce combatta troppo per non avere una richiesta di conSuLe tracce di una filosofia della praxis si trovano nella soluzione di problemi particolari [è da vedere se l’insieme di questi problemi particolari non contenga implicitamente una elaborazione totale della filosofia della prassi, cioè tutta la metodologia o filosofia del Croce, cioè se i problemi non direttamente collegabili con quelli corrispondenti della filosofia della prassi, non lo siano però con gli altri direttamente collegabili]: la dottrina dell’errore mi pare la più tipica. In generale si può dire che la polemica contro la filosofia delPat- to puro ha costretto il Croce a un maggior realismo e tire un certo fastidio almeno per leesagerazioni nel linguag- __ gio speculativo deglT attualistiT [Sui «residui» o sopravvivenze (ma in realtà sono elaborazioni che hanno una loro peculiare organicità) nella filosofia del Croce della dottrina della filosofia della prassi si sta costituendo una certa letteratura: cfr per esempio il saggio di Enzo Tagliacozzo In memoria di Antonio Labriola («Nuova Italia», 20 dicembre 1934 - 20 gennaio 1935, specialmente nella seconda puntata)7, e il saggio di Edmondo Cione La logica dello storicismo, Napoli 1933 (forse estratto dagli atti del?Accademia Reale di scienze morali e politiche) \ (Da una recensione che di questo saggio pubblica la «Nuova Rivista Storica» gennaio-febbraio 1935, pp. 132- 134, pare che per il Cione solo con la Storia d’Europa il Croce si liberi completamente delle sopravvivenze della filosofia della praxis. Questo e altri saggi del Cione sono da vedere). Nota: In una recensione di alcune pubblicazioni di Guido Calogero («Critica», maggio 1935)9 il Croce accenna al fatto che il Calogero chiama «filosofia della praxis» una propria interpretazione delPattualismo gentiliano. Quistioni di terminologia (ma forse non solo di terminologia) che^cmrre chiarire]. (i2°.jLa concezione della storia come storia etico-politica