Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, II.djvu/552

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i932"i93y- LA filosofia di b. croce i 1227 litica che deve diventare il paradigma della storiografia crociana offerto alla cultura europea. Ma occorre tener conto degli altri saggi: Storia del regno di Napoli, Storia d'Ita- Ha dal 1871 al 1915, e anche La rivoluzione napoletana 75)9 e Storid deifatà^Mfoccaln Italia^. I piuTenden- zioiTë~9ïm5stritivisono pero!TSToria d’Europa e la Storia d'Italia. Per questi due saggi si pongono subito le doman- 'St: è possibile scrivere (concepire) una storia d'Europa nel secolo xix senza trattare organicamente della Rivoluzione francese e delle guerre napoleoniche? e può farsi una storia d'Italia nell’età moderna senza trattare delle lotte del | Risorgimento? Ossia: è a caso o per una ragione tendenziosa che il Croce inizia le sue narrazioni dal 1815 e dal 1871? cioè prescinde dal momento della lotta, dal momento in cui si elaborano e radunano e schierano le forze in contrasto? dal momento in cui un sistema etico-politico si dissolve e un altro si elabora nel fuoco e col ferro? in cui un sistema di rapporti sociali si sconnette e decade e un altro sistema sorge e si afferma? e invece assume placidamente come storia il momento delPespansione culturale o etico-polÌtÌco?_Si può dire pertanto che il libro sulla Storia d'Europa non è “Sfarò che un frammentcTdi storia, l'aspetto « passivo rdellà grande rivoluzione che si iniziò inFranaaTnelT^SQTtràbòc- Conel resto d'Europa con le armaterepubblicane e napoleo- llata ai vecchi regimi, e deter- 47 minandone non il crollo immediato come in arancia; corrosione «riformistica» che durò fino al 18701. ISi pone “problema se questa elaborazione crociana, nella sua tendenziosità non abbia un riferimento attuale e immediato, non abbia il fine di creare un movimento ideologico corrispondente a quello del tempo trattato dal Croce, di restaurazione-rivoluzione, in cui le esigenze che trovarono in Francia una espressione giacobino-napoleonica furono soddisfatte a piccole dosi, legalmente, riformisticamente, e si riuscì così a salvare la posizione politica ed economica delle vecchie classi feudali, a evitare la riforma agraria e specialmente a evitare che le masse popolari attraversassero un periodo di esperienze politiche come quelle verificatesi in Francia negli anni del giacobinismo, nel 1831, nel 1848. Ma nelle cori-