Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, II.djvu/553

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1228 QUADERNO IO (XXXIII) 7 iu oreci- dizioni attuali il movimento corrispondente aquello del liberalismo moderatoe conservatore non sarebbe sâmëfïï^rfrmovinienco fascista.^ Forse non è senza signmca- to che nei primi annTdel Suo sviluppo il fascismo affermasse di riannodarsi alla tradizione della vecchia destra o destra storica. Potrebbe essere una delle tante manifestazioni paradossali della storia (un’astuzia della natura, per dirla vi- chianamente) questa per cui il Croce, mosso da preoccupazioni^ determinate, giungesse a contribuire a un rafforzamento del a ogn indirettamente una giusti: "ficàzTone meiTrale^dopo aver contribuito a depurarlo di al- cìie secondarie, di ordine superficialmente cune caratteristic romantico ma non perciò meno^irritaatilpixla compostezza Massica L’ipotesi ideologica potrebbe essere presentata in questi termini: si avrebbe una rivoluzione passiva nel fatto che per l’intervento legislativo dello Stato e attraverso l’organizzazione corporativa, nella struttura economica del paese verrebbero introdotte modificazioni più o meno profonde per accentuare l’elemento «piano di produzione», verrebbe accentuata cioè la socializzazione e cooperazione della produzione senza per ciò toccare (o limitandosi solo a regolare e controllare) l’appropriazione individuale e di gruppo del profitto. Nel quadro concreto dei rapporti sociali italiani questa p o t r ebbeesse r é~ÌÌT zione peTsvilupparè lelorze produttive dell ^ndustìfal sot^ to la direzîônë~clëllé classi dirigenti tradizionali7 in concór^ renza con le più avanzate formazioni industriali di paesi~che monopolizzamo le materie prime e ïïânno accumulato capita- ì imponenti. CKëlaîe schema possa tradursi in pratica e in quale misura e in quali forme, ha un valore relativo: ciò che importa politicamente e ideologicamente è che esso può avere ed ha realmente la virtù di prestarsi a creare un periodo di attesa e di speranze, specialmente in certi gruppi sociali italiani, come la grande massa dei piccoli borghesi urbani e rurali, e quindi a mantenere il sistema egemonico e le forze di coercizione militare e civile a disposizione delle classi dirigenti tradizionali. Questa ideologia servirebbe come elemento di una «guerra di posizione» nel~campo eco- nomîcCrfiaiîbera concorrenza e il libero scambio corrispon-