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1932-1935: LA FILOSOFIA DI B. CROCE II 1291 interessi pratici (la costruzione della sua vita ecQnomica) e ex suoi interessi scientifici, cioè della necessità di trovare un ordinerei mondo e di descrivere e classificare le cose (necessità che è anc essa egata a interessi pratici futuri)? Posta l’afïermazione che ciò che noi conosciamo nelle cose è niente altro che noi stessi, i nostri bisogni e i nostri interessi, cioè che le nostre conoscenze sono soprastrutture (o filosofie non definitive) è difficile evitare che si pensi a qualcosa di reale al di là di queste conoscenze, non nel senso metafisico di un «noumeno», di un «dio ignoto» o di «un inconoscibile», ma nel senso concreto di una «relativa ignoranza» della realtà, di qualcosa di ancora «sconosciuto» che però potrà essere un giorno conosciuto quando gli strumenti «fisici» e intellettuali degli uomini saranno più perfetti, cioè quando saranno mutate, in senso progressivo le condizioni sociali e tecniche della umanità. Si fa quindi una previsione storica che consiste semplicemente neiratto del pensiero che proietta nell’avvenire un processo e pr ,uppo come quello che si è verificato dal passato ad oggiTTn ogni modo occorre studiare Kant e rivedere i suoi concetti esattamen rPunti di riferimento per un saggio sul Croce. . Discorso del Croce alla sezione di Estetica del Congresso filosofico di Oxford (riassunto nella «Nuova Italia» del 20 ottobre 1930)l: svolge in forma estrema le tesi sulla filosofia della praxis esposte nella Storia della Storiografia italiana ne uesto più recente punto di vista critico del Croce sulla filosofia della praxis (che innova completamente quello sostenuto nel suo volume MSEM) come può essere giudicato criticamente? Si dovrà giudicare non come un giudizio da filosofo, ma come un atto politico di portata pratica immediata. È certo che della filosofia della praxis si è formata una corrente deteriore, che può essere considerata in rapporto alla concezione dei fondatori della dottrina come il cattolicismo popolare in rapporto a quello teologico o degli intellettuali: come il cattolicismo popolare 18