Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, II.djvu/615

Da Wikisource.

1290 QUADERNO IO (XXXIII) 17 a miche; per lui parlare di sviluppo delle forze di produzione significa solo parlare dello sviluppo dello strumento tecnico; 2) ritiene che le forze di produzione per l’economia critica siano solo le cose materiali e non anche le forze e i rapporti sociali, cioè umani, che sono incorporati nelle cose materiali e di cui il diritto di proprietà è l’espressione giuridica; 3) risalta anche in questo scritto il solito «cretinismo» economistico che è proprio delPEinaudi e di molti suoi amici liberoscambisti i quali come propagandisti sono dei veri illuminati. Sarebbe interessante rivedere la raccolta degli scritti di propaganda giornalistica dell’Einau- di5; da essi apparirebbe che i capitalisti non hanno mai capito i loro veri interessi e si sono sempre comportati antieconomicamente. Data la innegabile influenza intellettuale dell’Einaudi su un largo strato di intellettuali, varrebbe la pena di fare una ricerca di tutte le note in cui egli accenna alla filosofia della praxis. È inoltre da ricordare l’articolo necrologico su Piero Gobetti pubblicato dall’Einaudi nel «Baretti», che spiega l’attenzione con cui PEinaudi rimbecca ogni scrittura dovuta a liberali in cui si riconoscono alla filosofia della praxis l’importanza e l’influsso avuti nello svolgimento della cultura moderna. È anche da ricordare a questo proposito il brano sul Gobetti nel Piemonte di Giuseppe Prato6. Cfr Quaderno 7 (vu), pp. 58 bis - 59. « Introduzione allo studio della filosofìa.. Il ^oiaumeno» kantiano. Se fa realtà è come noi la conosciamo e la nostra conoscenza muta continuamente, se cioè nessuna filosofia è definitiva ma è storicamente determinata, è difficile immaginare che la realtà oggettivamente muti col nostro mutare ed è difficile ammetterlo non solo per il senso comune ma anche per il pensiero scientifico. Nella Sacra Fa- mg//#_sLdice-ehc la-rcakà-sLesaurisce tutta nei fenomeni e cEeal di là dei fenomeni non c’è nulla \ e così è certamente, ajâjdimestrtfôieîie^ion è agevole. Cosa sono i fenomeni? 'ono qualcosa di oggettìvoTche esistono in sé_e no qualità cheTu5nKTfia distinto m conseguenza dei suoi