Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, II.djvu/797

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1472 QUADERNO II (xVIIl) è appunto, pare, parafrasato dalla Sacra Famiglia dove si difende un’affermazione di Proudhon contro i Bauer3, o, se non la si difende, la si spiega secondo questo canone ermeneutico hegeliano. Ma il passo di Hegel pare assai più importante come «fonte» del pensiero espresso nelle Tesi su Feuerbach che « i filosofi hanno spiegato il mondo e si tratta ora di mutarlo» \ cioè che la filosofia deve diventare politica per inverarsi, | per continuare ad essere filosofia, che la « tranquilla teoria» deve essere «eseguita praticamente», deve farsi «realtà effettuale», come fonte dell’affermazione di Engels che la filosofia classica tedesca ha come erede legittimo il « popolo » tedesco e infine come elemento per la teoria dell’unità di teoria e di pratica5.

A. Ravà nel suo libro Introduzione allo studio della filosofia di Fichte (Modena, Formiggini, 1909, pp. 6-8 n.) fa osservare al Croce che già nel 1791 il Baggesen in una lettera al Reinhold accostava le due rivoluzioni, che lo scritto di Fichte del 1792 sulla rivoluzione francese è animato da questo senso di affinità tra l’opera della filosofia e l’avvenimento politico e che nel 1794 lo Schaumann svolse particolarmente il paragone, notando che la rivoluzione politica di Francia «fa sentire dall 'esterno il bisogno di una determinazione fondamentale dei diritti umani » e la riforma filosofica tedesca «mostra dalVinterno i mezzi e la via per cui e sulla quale solamente questo bisogno può essere soddisfatto»; anzi che lo stesso paragone dava motivo nel 1797 a una scrittura satirica contro la filosofia kantiana. Il Ravà conclude che il «paragone era nell’aria».

Il paragone venne ripetuto moltissime volte nel corso dell’Ottocento (dal Marx, per es., nella Critica della filosofia del diritto di Hegel) e «dilatato» dallo Heine. In Italia, qualche anno prima del Carducci, lo si ritrova in una lettera di Bertrando Spaventa, dal titolo Paolottismo, positivismo e razionalismo, pubblicata nella «Rivista bolognese» del maggio 1868 e ristampata negli Scritti filosofici (ed. Gentile, p. 301 ). Il Croce conclude facendo delle riserve sul paragone in quanto « affermazione di un rapporto logico e storico». «Perché se è vero che al Kant giusnaturalista risponde assai bene nel campo dei fatti la rivoluzione france-