Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, III.djvu/156

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i932"i935: (miscellanea) 1659 rientrano nell’atmosfera del romanticismo. Rastignac e Vautrin non sono da confondere certo con i personaggi dumasiani: ma appunto perciò la loro influenza è più « confessabile » non solo da parte di uomini come Paolo Valera e i suoi collaboratori della « Folla », ma anche da mediocri intelletltuali, come V. Morello, che però ritengono (e so- 3 no ritenuti da molti) di appartenere all’alta cultura. Cfr Quaderno 16 (xxii), pp. 23 bis - 25. § ( 5 ). Criteri metodologici. Nell’esaminare criticamente una «dissertazione» può essere quistione: 1) di valutare se l'autore dato ha saputo con rigore e coerenza dedurre tutte le conseguenze dalle premesse che ha assunto come punto di partenza (o di vista): può darsi che manchi il rigore, che manchi la coerenza, che ci siano omissioni tendenziose, che manchi la «fantasia» scientifica (che cioè non si sappia vedere tutta la fecondità del principio assunto ecc. ) ; 2 ) di valutare i punti di partenza (o di vista), le premesse, che possono essere negate in tronco, o limitate, o dimostrate non più valide storicamente; 3) di ricercare se le premesse sono omogenee tra loro, o se, per incapacità o insufficienza dell’autore (o ignoranza dello stato storico della quistione) è avvenuta contaminazione tra premesse o principii contradditori o eterogenei o storicamente non avvicinabili. Cosi la valutazione critica può avere diversi fini culturali (o anche polemico-politici): può tendere a dimostrare che Tizio individualmente è incapace e nullo; che il gruppo culturale a cui Tizio appartiene è scientificamente irrilevante; che Tizio il quale «crede» o pretende di appartenere a un gruppo culturale, si inganna o vuole ingannare, che Tizio si serve delle premesse teoriche di un gruppo rispettabile per trarre deduzioni tendenziose e particolaristiche ecc. § ( 6 ). Passato e presente. Fratate. Una ottava di Luigi Pulci (Morgante, XXVIII, 42; è da confrontare): «Sempre i giusti son primi i lacerati; - io non vo’ ragionar più della fede; - ch’io me ne vo poi in bocca a questi frati, — dove vanno anche spesso le lamprede; - e certi scioperon pinzo- cherati - rapportano: "Il tal disse, il tal non crede”, - don-