Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, III.djvu/258

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1933: (miscellanea) 1761 ratteri di arbitrarietà, di «simbiosi», diventa davvero indi- pendente, nel senso che per avere certe conseguenze crea le premesse necessarie e anzi sulla creazione di queste premesse impegna tutte le sue forze. § ( 7 ). Machiavelli. Elezioni. In un giornale polacco (la 7 « Gazeta Polska » degli ultimi giorni di gennaio o dei primi di febbraio del 1933) si trova questo enunciato: «Il potere si conquista sempre con un grande plebiscito. Si vota o con delle schede elettorali o con delle fucilate. Il primo metodo è quantitativo, il secondo qualitativo. Col primo bisogna contare sulla maggioranza dei piccoli, col secondo sulla minoranza dei grandi caratteri» *. Qualche verità affogata in grandi vasche di spropositi. Perché la «fucilata» deve sempre coincidere col grande carattere? Perché chi spara deve sempre essere un grande carattere? Spesso questi grandi caratteri si arruolano con poche lire al giorno, cioè spesso la «fucilata» è più economica dell’elezione, ecco tutto. Dopo il suffragio universale, corrompere l’elettore è diventato caruccio; con venti lire e un fucile si sbandano venti elettori. La legge del tornaconto funziona anche per i «grandi caratteri» di cui parla la «Gazeta Polska». § ( 8 ). Machiavelli. Diritto naturale. Uno degli imparaticci dei teorici di origine nazionalista (es. M. Maraviglia) è quello di contrapporre la storia al diritto naturale1. Ma cosa significa una tale contrapposizione? Nulla o solo la confusione nel cervello dello scrittore. Intanto il «diritto naturale» è un elemento della storia, indica un «senso comune politico e sociale » e come tale è un « fermento » di operosità. La quistione potrebbe esser questa: che un teorico spieghi i fatti col cosi detto «diritto naturale», ma questo è un problema di carattere individuale, di critica a opere individuali ecc. e in fondo non è altro che critica al «moralismo» come canone d’interpretazione storica. Roba che ha la barba. Ma in realtà, al di sotto di questo sproposito c’è un interesse concreto. Quello di voler sostituire un «diritto natu-