Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, III.djvu/311

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(n) articolo di Giorgio Granata (nel «Saggiatore», riferito nella «Critica Fascista» del i° maggio 1933)2 ci sono molti spunti di tale filosofia: per il Granata la concezione del «partito politico», con il suo «programma» utopico, «come mondo del dover essere (!) di fronte al mondo dell’essere, della realtà» ha fatto il suo tempo e perciò la Francia » : come se proprio la Francia non avesse sempre nelPOttocento dato Pesempio del più piatto opportunismo politico, cioè del servilismo a ciò che esiste, alla realtà, cioè ai «programmi» in atto di forze ben determinate e identificabili. E l'essere servili ai fatti voluti e compiuti dagli altri è il vero punto di vista del «Saggiatore», cioè indifferenza e abulia sotto la veste di grande attività da formiche: la filosofia delPuomo del Guicciardini che riappare sempre in certi | periodi della vita italiana. Che per tutto ciò si dovesse rifarsi al Galilei e riprendere il titolo di «Saggiatore» è solo una bella impudenza, ed è da scommettere che i signori Granata e C. non abbiano da temere nuovi roghi e inquisizioni. (La concezione che del «partito politico» esprime il Granata coincide d’altronde con quella espressa dal Croce nel capitolo «Il partito come giudizio e come pregiudizio» del volume Cultura e vita morale3 e col programma delP«Unità» fiorentina, problemistica ecc.). E tuttavia questo gruppo del «Saggiatore» merita di essere studiato e analizzato: 1) perché esso cerca di esprimere, sia pur rozzamente, tendenze che sono diffuse e vagamente concepite dal gran numero; 2) perché esso è indipendente da ogni « grande filosofo » tradizionale e anzi si oppone a ogni tradizione cristallizzata; 3) perché molte affermazioni del gruppo sono indubbiamente ripetizioni a orecchio di posizioni filosofiche della filosofia della praxis entrate nella cultura generale ecc. (Ricordare il «provando e riprovando» dell’on. Giuseppe Canepa come Commissario per gli approvvigionamenti durante la guerra: questo Galileo della scienza amministrativa aveva bisogno di una esperienza con morti e feriti per sapere che dove manca il pane corre sangue)4.