Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, III.djvu/42

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I932: per la STORIA degli intellettuali 1545 lo studio con quel tal metodo analitico. Una lingua viva potrebbe esser conosciuta e basterebbe che un solo fanciullo la conoscesse, per rompere l’incanto: tutti andrebbero alla scuola Berlitz, immediatamente. Il latino si presenta (così come il greco) alla fantasia come un mito, anche per l’insegnante. Il latino non si studia per imparare il latino; il latino, da molto tempo, per una tradizione culturale-scolasti- ca di cui si potrebbe ricercare l’origine e lo sviluppo, si studia come elemento di un ideale programma scolastico, elemento che riassume e soddisfa tutta una serie di esigenze pedagogiche e psicologiche; si studia per abituare i fanciulli a studiare in un determinato modo, ad analizzare un corpo storico che si può trattare come un cadavere che continua- mente si ricompone in vita, per abituarli a ragionare, ad astrarre schematicamente pur essendo capaci dall’astrazione a ricalarsi nella vita reale immediata, per vedere in ogni fatto o dato ciò che ha di generale e ciò che di particolare, il concetto e l’individuo. E cosa non significa, educativamente, il continuo paragone tra il latino e la lingua che si parla? lia distinzione e l’identificazione delle parole e dei con- cettÇtutta la logica formale^ con le contraddizioni degli op- posti e l'analisi dei distinti, col movimento storico delTin- "Sleme linguistico, che~iTlnodifica nel tempo, che ha un divenire e non è solo una staticità. Negli otto anni di ginnasio- liceo si studia tutta la lingua storicamente reale, dopo averla vista fotografata in un istante astratto, in forma di grammatica: si studia da Ennio_[e anzi dalle parole dei frammenti delle dodici tavòleTa.Fedro e ai cristiano-latini: un processo, storico è analizzatcfdaì suo sorgere alla sua morte nel tempo, morte apparente, perché si sa che l’italiano, con cui il latino è continuamente confrontato, è latino moderno. Si studia la grammatica di una certa epoca, un’astrazione, il vocabolario | di un periodo determinato, ma si studia (per comparazione) la grammatica e il vocabolario di ogni autore determinato, e il significato di ogni termine in ogni «periodo» [stilistico] determinato: si scopre cosi che la grammatica e il vocabolario di Fedro non sono quelli di Cicero-, ne, né quelli di Plauto, o di Lattanzio e Tertulliano, eli e uno" "stesso nesso di suoni non ha lo stesso signâiÇftcfnei diversi