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1954 QUADERNO l8 (XXXII - IV BIS) moglie con uno che dovrà morire per liberarla da un presunto maleficio che altrimenti sarebbe causa di allontanamento per lui dalla moglie o di morte per lui, è un elemento comico che si trova in altre forme nella novellistica popolare dove si suol dipingere la protervia delle donne che per dare la sicurezza agli amanti si fanno possedere in presenza e col consenso del marito (motivo che, in altra forma, appare anche nel Boccaccio). Ma nella Mandragola è rappresentata la stoltezza del marito e non la protervia della donna, la cui resistenza può essere domata anzi solo con l’intervento dell’autorità materna e di quella del confessore. L’articolo di Vittorio Cian è anche inferiore a quello del Mazzoni: la retorica stopposa del Cian trova modo di abbarbicarsi anche sul bronzo. È evidente che il Machiavelli reagisce alla tradizione petrarchesca e cerca di spiantarla, nonché di continuarla; ma il Cian vede col senno di poi infantilmente applicato, precursori da per tutto e divinazioni miracolose in ogni frasetta banale e occasionale e distende dieci pagine sull’argomento per non dire che i soliti luoghi comuni amplificati dei manuali per le scuole medie ed elementari. $ Cfr Quaderno 2 (xxiv), pp. 51-52. § ( 2}. Pasquale Villari, Niccolò Machiavelli e i suoi tem- <1 bis) pi, a cura di Michele Scherillo, Ed. | Ulrico Hoepli, Milano, 1927, due volumi, L. 60,00. (È la ristampa della nota opera del Villari, con in meno i documenti che nell’edizione Le Monnier occupano l’intero terzo volume e parte del secondo. In questa edizione dello Scherillo i documenti sono stati elencati con cenni sommari sul loro contenuto, in modo che facilmente si può andarli a ricercare nell’edizione Le Monnier) Cfr Quaderno 2 (xxiv), p; 55. § (3). Articolo di Luigi Cavina nella «Nuova Antologia» del 16 agosto 1927: Il sogno nazionale di Niccolò Ma-