Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, III.djvu/464

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i934'I935: (risorgimento italiano) 1965 quindi l’intervento degli eserciti francesi in Italia non interruppe il movimento indigeno, ma anzi ne rese possibile la ripresa e il compimento. Molti di questi elementi sono svolti in quella letteratura a cui si accenna sotto la rubrica «Interpretazioni del Risorgimento Italiano», letteratura che se ha un significato nella storia della cultura politica, non ne ha che scarso in quello della storiografia2. In un articolo, assai notevole, di Gioacchino Volpe, Una scuola per la storia dell’Italia moderna (nel «Corriere della Sera» del 9 gennaio 1932) è scritto: «Tutti lo sanno: per capire il "Risorgimento” non basta spingersi al 1815 e neppure al 1796, l’anno in cui Napoleone irruppe nella Penisola e vi suscitò la tempesta. Il "Risorgimento”, come ripresa di vita italiana, come formazione di una nuova borghesia, come consapevolezza crescente di problemi non solo municipali e regionali ma nazionali, come sensibilità a certe esigenze ideali, bisogna cercarlo parecchio prima della Rivoluzione: è anche esso sintomo, uno dei sintomi, di una Rivoluzione in marcia, non solo francese, ma, in certo senso, mondiale. Tutti egualmente sanno che la storia del Risorgimento non si studia solo coi documenti italiani, e come fatto solamente italiano, ma nel quadro della vita europea; trattisi di correnti di cultura, di trasformazioni economiche, di situazioni internazionali nuove, che sollecitano gli italiani a nuovi pensieri, a nuove attività, a nuovo assetto politico». In queste parole del Volpe è riassunto ciò che avrebbe voluto essere il fine delTOmodeo nel suo libro, ma che nel- rOmodeo rimane sconnesso ed esteriore. Si ha l’impressione che sia per il titolo, sia per l’impostazione cronologica, il libro dell’Omodeo abbia solo voluto rendere un omaggio «polemico» alla tendenziosità storica e non alla storia, per ragioni di «concorrenza» opportunistica poco chiare e in ogni modo poco pregevoli. Nel Settecento, mutate le condizioni relative della penisola nel quadro dei rapporti europei, sia per ciò che riguarda la pressione egemonica delle grandi potenze che non potevano permettere il | sorgere di uno Stato italiano unitario, sia per ciò che riguarda la posizione di potenza politica (in