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197 ° QUADERNO 19 (x) gnificato e valore anche al nazionalismo dei letterati, riemerso dopo il cosmopolitismo delPetà precedente»5. Il Volpe non accenna specificatamente al rapporto nazionale e | internazionale rappresentato dalla Chiesa, che an- ch’essa subisce nel secolo xvm una radicale trasformazione: lo scioglimento della Compagnia di Gesù in cui culmina il rafforzarsi dello Stato laico contro Pingerenza ecclesiastica, ecc. Si può dire che oggi, per la storiografia del Risorgimento, dato il nuovo influsso esercitato dopo il Concordato, il Vaticano è diventato una delle maggiori, se non la maggiore, forze di remora scientifica e di «maltusianismo» metodico. Precedentemente, accanto a questa forza, che è stata sempre molto rilevante, esercitavano una funzione restrittiva delPorizzonte storico la monarchia e la paura del separatismo. Molti lavori storici non furono pubblicati per questa ragione (per esempio, qualche libro di storia della Sardegna del barone Manno6, Pepisodio Bollea durante la guerra ecc.7). I pubblicisti repubblicani si erano specializzati nella storia « libellistica », sfruttando ogni opera storica che. ricostruisse scientificamente gli avvenimenti del Risorgimento: ne consegui una limitazione delle ricerche, un prolungarsi della storiografia apologetica, la impossibilità di sfruttare gli Archivi ecc.; insomma, tutta la meschinità della storiografia del Risorgimento quando la si paragoni a quella della Rivoluzione francese. Oggi le preoccupazioni monarchiche e separatiste si sono andate assottigliando, ma sono cresciute quelle vaticanesche e clericali. Una gran parte degli attacchi alla Storia dell'Europa del Croce hanno avuto evidentemente questa origine8: cosi si spiega anche Pinterruzione dell’opera di Francesco Salata Per la storia diplomatica della Questione Romana il cui primo volume è del 1929 ed è rimasto senza seguito9. Nel Ventesimo Congresso della Società Nazionale per la Storia del Risorgimento sono stati trattati argomenti che interessano in sommo grado questa rubrica. Lo studio di Pietro | Silva: Il problema italiano nella diplomazia europea del xvm secolo è cosi riassunto dal Volpe (nell’articolo citato): « Il xvm secolo vuol dire influenza di grandi potenze in Italia, ma anche loro contrasti; e perciò, progressiva