Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, III.djvu/567

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9 (x) § ( 47 ). L'Italia e il carciofo. L’immagine dell'Italia come di un carciofo, le cui foglie si mangiano ad una ad una, viene attribuita a parecchi principi italiani, non solo della casa Savoia. L’ultima attribuzione è quella a Vittorio Emanuele II (e ciò non sarebbe contrario al suo carattere, come mostra l’aneddoto di Quintino Sella, riportato da Ferdinando Martini; cfr altra nota)1. Secondo Amerigo Scarlatti (nell’« Italia che scrive» del febbraio 1928)2, l’immagine sarebbe dovuta a Vittorio Amedeo II, come risulta dal Voyage d'Italie del Misson, stampato all’Aja nel 1703. Cfr Quaderno 3 (xx), p. 66. « § {48 >. Piero Pieri, Il regno di Napoli dal luglio 1799 marzo 1806, Napoli, Ricciardi, 1928, pp. 314, L. 25. Studia la politica borbonica dopo la prima restaurazione e le cause del suo crollo nel 1806, avvenuto pur non essendoci all’interno nessuna forza contraria attiva e quando l’esercito francese era ancora lontano. Studia il difficile regime delle classi nel Mezzogiorno e il nascere del pensiero liberale che sostituisce il vecchio giacobinismo del 1799. (Ma si può chiamare «giacobinismo» l’indirizzo politico dei rivoluzionari napoletani del 1799?) Pare si tratti di un libro molto interessante. Per comprendere l’orientamento delle classi e il loro sviluppo nel Mezzogiorno deve essere molto interessante anche il libro di A. Zago: L'istruzione pubblica e privata nel Napoletano (1767-1860), Città di Castello, «Il Solco», 1927, pp. 228, L. 15. (Lo squilibrio tra l’attività scolastica statale e quella privata si è avuto dopo il 1821 : le scuole private fioriscono, mentre l’attività statale decade: si costituisce cosi uno strato di intellettuali nettamente separato dalle masse popolari e in opposizione allo Stato, relativamente 131 forte nella disgregazione politica generale, a stento unificata esteriormente dalla repressione di polizia. Questo argomento merita di essere approfondito) \ Cfr Quaderno 3 (xx), pp. 67 - 67bis