Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, III.djvu/576

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i934_I935: (risorgimento italiano) 2077 viennese», dimenticando: 1) che l’indirizzo fu firmato dopo la repressione di Milano e alla vigilia di Belfiore; 2) che i nobili milanesi firmatari non erano «funzionari»; 3) che se il Brioschi, funzionario, non firmò, senza essere perseguitato, significa che non | solo i nobili, ma anche i funzionari 140 potevano non firmare. Pertanto nella sua annotazione è implicita la condanna morale di tutti i firmatari. Cfr Quaderno 6 (vili), p. i. « §(56). L'Italia nel Settecento. L’influenza francese nella politica, nella letteratura, nella filosofia, nell’arte, nei costumi. I Borboni regnano a Napoli e nel ducato di Parma. Sugli influssi francesi a Parma sono da vedere le pubblicazioni minuziose di Henri Bedarida: Parme dans la politique française au xvnf siècle, Paris, Alcan [e altre due precedenti] \ È da vedere anche: Giuseppe3 Ortolani, Italie et France au xvme siècle, nei Mélanges de littérature et d'histoire publiés par l'Union intellectuelle franco-italienne, Parigi, Ed. Leroux \ Nella politica francese l’Italia, per la sua posizione geografica, è destinata ad assumere la funzione [di elemento] di equilibrio dinanzi alla crescente potenza dell’Austria: quindi la Francia da Luigi XIV a Luigi XVI tende ad esercitare in Italia un’azione di predominio, anticipando la politica dei Napoleoni, anticipazione che si palesa nei ripetuti progetti o tentativi di federare gli Stati italiani a servizio della Francia. (Questi elementi della politica francese sono da analizzare attentamente, per fissare il rapporto tra i fattori internazionali e quelli nazionali nello sviluppo del Risorgimento. È da notare come questa impostazione della politica francese sia agli antipodi di quella sostenuta da Jacques Bainville nella critica della politica napoleonica contrapposta a quella della monarchia) \ Cfr Quaderno 6 (vni), pp. ibis - 2. •Nelms: «Tullio». 19**