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2102 QUADERNO 20 (XXV) opposizione all’aristocrazia volterriana, si fecero opposizione teorica le due correnti dell’apostasia — come tra i due tristi corifei — che parevano muovere da contrari errori, confluirono in una stessa pratica ed esiziale conclusione: nel- l’ingrossare cioè il torrente rivoluzionario ecc. ecc.»32. Cosi oggi: Maurras e C. sono avversari della democrazia alla Rousseau e delle «esagerazioni democratiche» («esagerazioni», si badi bene, solo «esagerazioni») del Sillon, ma sono discepoli e ammiratori di Voltaire (Jacques Bain- ville ha curato un’edizione di lusso degli scritti di Voltaire e i gesuiti non lo dimenticano). Su questo nesso storicocritico riguardante le origini delT«apostasia» popolare in Francia la « Civiltà Cattolica » cita un articolo della « Croix » del 15-16 agosto 1929: Uapostasie navrante de la masse populaire en France che si riferisce al libro: Pour faire Va- venir del P. Croizier dell’«Action populaire» edito nel 1929 cjalle edizioni Spes di Parigi. Tra i seguaci di Maurras e C.,oltre ai conservatori e monarchici la «Civiltà Cattolica» (sulle tracce del vescovo di Agen) rileva altri quattro gruppi: i) gli snobisti (attratti dalle doti letterarie, specialmente del Maurras); 2) gli adoratori della violenza e della maniera forte, «con le esagerazioni delPautorità, spinta verso il dispotismo, sotto colore di resistenza allo spirito di insubordinazione o sovvertimento sociale, dell’età contemporanea»; 3) i «falsi mistici», «creduli a vaticinii di straordinarie ristaurazioni, di conversioni meravigliose o di provvidenziali missioni» assegnate proprio a Maurras e C. Questi, fin dal tempo di Pio X, «imperterriti», scusano l’incredulità di Maurras, imputandola «al difetto della grazia», «quasi che non fosse data a tutti la grazia sufficiente per la conversione, né fosse imputabile a chi vi resiste il cadere o il persistere nella | colpa» (sarebbero questi, pertanto, semieretici, perché, a giustificare Maurras, ripetono le posizioni giansenistiche o calviniste. A questo proposito occorre spiegare la pervicacia di Maurras nel non volersi «convertire» cosa che non può essere solo dovuta alla «integrità e lealtà etica e intellettuale» e appunto perciò fa trepidare i gesuiti: essi comprendono che se il gruppo Maurras prendesse il potere statale, la si¬