Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, III.djvu/632

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i934’I935: letteratura popolare 2133 degli Argomenti di cultura)\ Ma il più notevole è che accanto a Don Chisciotte esiste Sancho Panza, che non vuole «avventure», ma certezza di vita e che il gran numero degli uomini è tormentato proprio dall’ossessione della non «prevedibilità del domani», dalla precarietà della propria vita quotidiana, cioè da un eccesso di « avventure» probabili. Nel mondo moderno la quistione si colorisce diversa- mente che nel passato per ciò che la razionalizzazione coercitiva dell’esistenza colpisce sempre più le classi medie e intellettuali, | in una misura inaudita; ma anche per esse si tratta non di decadenza dell’avventura, ma di troppa avven- turosità della vita quotidiana, cioè di troppa precarietà nell’esistenza, unita alla persuasione che contro tale precarietà non c’è modo individuale di arginamento: quindi si aspira all’avventura «bella» e interessante, perché dovuta alla propria iniziativa libera, contro l’avventura «brutta» e rivoltante, perché dovuta alle condizioni imposte da altri e non proposte. La giustificazione del Sorani e del Burzio vale anche a spiegare il tifo sportivo, cioè spiega troppo e quindi nulla. Il fenomeno è vecchio almeno come la religione, ed è poliedrico, non unilaterale: ha anche un aspetto positivo, cioè il desiderio di « educarsi » conoscendo un modo di vita che si ritiene superiore al proprio, il desiderio di innalzare la propria personalità proponendosi modelli ideali (cfr lo spunto suH’origine popolaresca del superuomo negli Argomenti di cultura) \ il desiderio di conoscere più mondo e più uomini di quanto sia possibile in certe condizioni di vita, lo snobismo ecc. ecc. Lo spunto della «letteratura popolare come oppio del popolo» è annotato in una nota sull’altro romanzo di Dumas: Il Conte di MontecristoI0. « 4 Cfr Quaderno 6 (vin), pp. ibis, 7bis - 8 bis, 12 - i2bis. § (14). Derivazioni culturali del romanzo d'appendice. È da vedere il fascicolo della «Cultura» dedicato a Do- stojevskij nel 1931. Vladimiro Pozner in un articolo1 sostiene giustamente che i romanzi di Dostojevskij sono derivati culturalmente dai romanzi d’appendice tipo E. Sue ecc.