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i934: americanismo e fordismo 2179 me un contraccolpo della «prepotenza» americana, se cioè si sta verificando una trasformazione delle basi materiali della civiltà europea, ciò che a lungo andare (e non molto lungo, perché nel periodo attuale tutto è più rapido che nei periodi passati) porterà a un travolgimento della forma di civiltà esistente e alla forzata nascita di una nuova civiltà. Gli elementi di «nuova cultura» e di «nuovo modo di vita» che oggi si diffondono sotto l’etichetta americana, sono appena i primi tentativi a tastoni, dovuti non già a un «ordine» che nasce da una nuova assise, che ancora non si è formata, ma all’iniziativa superficiale e scimmiesca degli elementi che incominciano a sentirsi socialmente spostati dall’operare (ancora distruttivo e dissolutivo) della nuova assise in formazione. Ciò che oggi viene chiamato «americanismo» è in gran parte la critica preventiva dei vecchi strati che dal possibile nuovo ordine saranno appunto schiacciati e che sono già preda di un’ondata di panico sociale, di dissoluzione, di disperazione, è un tentativo di reazione incosciente di chi è impotente a ricostruire e fa leva sugli aspetti negativi del rivolgimento'*. Non è dai gruppi sociali «condannati» dal nuovo ordine che si può attendere la ri- costruzione, ma da quelli che stanno creando, per imposizione e con la propria sofferenza, le basi materiali di questo nuovo ordine: essi « devono » trovare il sistema di vita « originale» e non di marca americana, per far diventare «libertà» ciò che oggi è «necessità». Questo cri|terio che tanto le reazioni intellettuali e morali allo stabilirsi di un nuovo metodo produttivo quanto le esaltazioni superficiali dell’americanismo sono dovute ai detriti dei vecchi strati in isfacelo e non ai gruppi il cui destino è legato a un ulteriore sviluppo del nuovo metodo, è estremamente importante e spiega come alcuni elementi responsabili della politica moderna, che basano la loro fortuna nell’organizzazione dell’insieme dello strato medio, non vogliano prendere posizione ma si mantengano neutrali «teoricamente», risolvendo i problemi pratici col tradizionale metodo dell’empirismo e dell’opportunismo (cfr le di1 Nel ms: «del rivolgimento che presentano»