Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, III.djvu/698

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i934: critica letteraria 2199 ca Beltrami), con le diverse rappresentazioni dei «popolari di Casate Olona»2; ecc. La letteratura abbastanza folta e diffusa in certi ambienti e che ha un carattere più tecnica- mente «sagrestano»; essa è poco conosciuta nell’ambiente laico di cultura e per niente studiata. Il suo carattere tendenzioso e propagandistico è apertamente confessato: si tratta della «buona stampa». Tra la letteratura di sagrestia e il brescianesimo laico sta una corrente letteraria che negli ultimi anni si è molto sviluppata (gruppo cattolico fiorentino guidato da Giovanni Papini, ecc.): un esempio tipico di essa sono i romanzi di Giuseppe Molteni. Uno di questi, L'Ateo \ riflette il mostruoso scandalo Don Riva - suor Fumagalli4 in un modo ancor più mostruosamente aberrante: il Molteni giunge ad affermare che appunto per la sua qualità di prete obbligato al celibato e alla castità bisogna compatire Don Riva (che violentò e contagiò una trentina di fanciullette di pochi anni, offertegli dalla Fumagalli per tenerselo «fedele») e crede che a tale massacro possa essere contrapposto, come moralmente equivalente, il volgare adulterio di un avvocato ateo. II Molteni era molto noto nel mondo letterario cattolico: è stato critico letterario e articolista di tutta una serie di quotidiani e periodici clericali, fra i quali P«Italia» e «Vita e Pensiero». Il brescianesimo assume una certa importanza nel «laicato» letterario del dopoguerra e va sempre più diventando la « scuola» narrativa preminente e ufficiosa. Ugo Ojetti e il romanzo Mio figlio ferroviere5. Caratteristiche generali della letteratura delTOjetti e diversi atteggiamenti «ideologici» dell'uomo. Scritti sulTOjetti di Giovanni Ansaldo6 che d'altronde rassomiglia alPOjetti molto più di quanto potesse parere una volta. La manifestazione più caratteristica di Ugo Ojetti è la sua lettera aperta al padre Enrico Rosa, pubblicata nel «Pègaso» e riprodotta nella «Civiltà Cattolica» con commento del Rosa7. L’Ojetti dopo l’annunzio della avvenuta conciliazione tra Stato e Chiesa non solo era persuaso che | ormai tutte le manifestazioni intellettuali italiane sarebbero state controllate secondo uno stretto conformismo cattolico e clericale, ma si era già adattato a questa idea e si rivolse al padre Rosa con uno