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Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, III.djvu/699

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2200 QUADERNO 23 (vi) stile untuosamente adulatorio delle benemerenze culturali della Compagnia di Gesù per impetrare una «giusta» liber-1 tà artistica. Non si può dire, alla luce degli avvenimenti posteriori (discorso alla Camera del Capo del Governo)8 se sia stata più abbietta la prostrazione delPOjetti o più comica la sicura baldanza del padre Rosa che, in ogni caso, diede una lezione di carattere alPOjetti, s’intende al modo dei gesuiti. L’Ojetti è rappresentativo da più punti di vista: ma la codardia intellettuale delPuomo supera ogni misura normale. Alfredo Panzini: già nella preistoria con qualche brano, per esempio, della Lanterna di Diogene (l’episodio del «livido acciaro» vale un poema di comicità), poi II padrone sono me, Il mondo è rotondo9 e quasi tutti i suoi libri dalla guerra in poi. Nella Vita di Cavour è contenuto un accenno proprio al padre Bresciani10, veramente strabiliante se non fosse sintomatico. Tutta la letteratura pseudo-storica del Panzini è da riesaminare dal punto di vista del brescianesimo laico. L’episodio Croce-Panzini, riferito nella «Critica» è un caso di gesuitismo personale, oltre che letterario11. Di Salvatore Gotta si può dire ciò che il Carducci scrisse del Rapisardi: «Oremus sull’altare, e flatulenze in sacrestia» 12; tutta la sua produzione letteraria è brescianesca. Margherita Sarfatti e il suo romanzo II Palazzone. Nella recensione di Goffredo Bellonci pubblicata dalP« Italia Letteraria» del 23 giugno 192913, si legge: «verissima quella timidezza della vergine che si ferma pudica innanzi al letto matrimoniale mentre pur sente che w esso è benigno e accogliente per le future giostre”». Questa vergine pudica che sente con le espressioni tecniche dei novellieri licenziosi è impagabile: la vergine Fiorella avrà presentito | anche le future «molte miglia» e il suo «pelliccione» ben scosso. Sul punto delle giostre ci sarebbe da fare qualche amena divagazione: si potrebbe ricordare l’episodio leggendario su Dante e la meretricula, riportato nella raccolta Pàpini (Ca- rabba) per dire che di «giostre» può parlar l’uomo, non la donna; sarebbe anche da ricordare l’espressione del cattolico Chesterton nella Nuova Gerusalemme sulla chiave e la serratura a proposito della lotta dei sessi, per dire, che il