Pagina:Gravina, Gianvincenzo – Scritti critici e teorici, 1973 – BEIC 1839108.djvu/473

Da Wikisource.






La stima che per l’integrità del vostro dotto giudizio voi fate della novella ragunanza degli Arcadi richiede che a voi si espongano i motivi, se non tutti, che recherebber tedio, almeno più principali della separazione dell’altro corpo, affine che rimanghiate più sodisfatto del vostro sentimento quando lo vedrete precorso dalla ragione e dalla giustizia, e nel medesimo tempo conosciate più chiaramente quanto la benignità del presente sommo Pontefice sia pieghevole e pronta a concedere alla città di Roma divertimento e piacere, quando vadano in compagnia della virtù e dell’onestà. Il che manifestamente appare non solo dalla nobile Accademia delle belle arti da lui promossa e mantenuta, ma molto più dalla fermezza colla quale ha esclusa l’istanza di coloro che la novella ragunanza voleano opprimere. Poiché dalla giusta libertà che questa ragunanza gode di convenire insieme, separatamente dall’altra, alle letterarie esercitazioni, la Santità sua volentieri ha veduto crescere colla varietà delle accademie a Roma lo splendore, agl’ingegni l’esercizio ed alla corte il profittevole insieme e dilettevole trattenimento. Onde sarebbe anche lecito forse a Roma sperare l’apertura del suo teatro, se quello esser potesse, come nella sua primiera istituzione, scuola d’eloquenza e di publico e privato regolamento, e dovessero Eschilo, Sofocle, Euripide, Ennio, Accio, Pacuvio, Terenzio ed altri maestri dell’umana vita le nostre scene occupare.

Or la prima ragione del separamento è l’alterazione delle leggi e la variazion del primiero regolamento, il quale sì come prima era di tutto il corpo, presentemente s’è ridotto a pochi, dai quali si continua l’amministrazione, in modo che i perpetui regolatori di quell’adunanza tutto han rivolto a lor piacere ed han presa la confidenza d’imporre ad ogni nuovo arcade il tributo d’una piastra,