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472 della division d’arcadia

donde poi è nato questo numero eccedente nel quale i letterati fanno la minor parte. Quando che per evitar tale abuso la legge d’Arcadia vieta d’ammetter oltre il numero delle campagne, delle quali a questo fine l’assegnamento ad ognuno sotto figmento favoloso e poetico s’era introdotto. E per impedir la lunga continuazione nell’amministrazione un’altra legge ordina che niuno possa ritornare al collegato prima che sia finito il circolo di tutti quei c’hanno ozio d’assistere e che idonei perciò sono appellati. Di qual legge, quantunque chiara, pure ne hanno fuggita la retta e spedita interpretazione, rifiutando un consulto sì giusto e sì necessario, richiesto senza discrepanza di pareri in tutta l’adunanza, composto da chi era de jure debitor della sua interpretazione e concertato tra lui e’ regolatori perpetui di quell’adunanza vecchia, per opra dei quali fu poi rigettato, non con ragione alcuna, ma col solo numero di voti, la maggior parte inconsulti e tumultuari. Questa violenza contro la legge, contro la dichiarazione e contro il medesimo concertato fece abbastanza conoscere che quella ragunanza, la quale con legge espressa esclude il patrocinio d’ogni gran principe, or soggiace al piacere privato. E perciò tutti coloro li quali né per servire né per dominare in quella società letteraria erano entrati, han voluto alla loro onesta libertà ritornare.

L’altra cagione di questa segregazione è stata che cercando molti ridurre quella ragunanza dalle cicalate pastorali e dai sonettini e canzoncine a qualche più solida e più profittevole applicazione, particolarmente all’esposizion delle antichità greche e latine tanto istoriche quanto favolose, ed altri nobili argomenti da scrivere, sempre questa proposizione è stata rigettata dai regolatori, li quali non han voluto concedere agli altri maggior campo di quello coltivato da loro. Se simil proposta si fosse accettata, le materie amorose, benché non sarebbero state affatto bandite, pure avrebbero tenuto minor luogo e più largo ne avrebber lasciato ai soggetti eroici dell’antica erudizione, in modo che all’amorosa materia sarebbe rimasto appunto quel che a lei quando castamente, come sinora, sia trattata, può convenire. Poiché se affatto questa materia, benché onesta, s’escludesse, si sottrarrebbe alle menti umane la cognizione filosofica del più potente e domi-