Pagina:Gravina, Gianvincenzo – Scritti critici e teorici, 1973 – BEIC 1839108.djvu/475

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della division d’arcadia 473

nante affetto, in cui per miseria dell’umana natura tutte l’altre passioni sono inviluppate, in modo che dentro una sola si discuopron tutte. Onde avviene ch’ella componga gran parte della scienza morale, alla quale suggeriscono larga luce i poeti coi lamenti ed espressioni loro eccitando nei lettori la fuga e l’avversione da simile inciampo e scoprendo l’insidie che da questa passione agl’incauti si tendono.

All’incontro non dee questa passione esser l’elemento della poesia e posseder tanto campo quanto ne ha sempre tenuto nella lirica volgare, la quale coll’esempio ed autorità del Petrarca, delli cui soli sentimenti ed espressioni è stata sinora dai suoi più degni autori pasciuta, non si sa volgere ad altro oggetto ch’a tale amore. Donde avviene che ella ha il suo principio e fine nel solo Petrarca, il quale avendo superate le somme cime, supererà sempre le forze e le glorie di coloro che con li suoi stessi concetti e colori lo vogliono emulare. Per qual cagione la nostra ragunanza più che nel toscano suolo, nelle greche e latine campagne alimenta le sue Muse. Né solo nella lirica, ma nell’epica e drammatica italiana sopra tutto ha la materia amorosa troppo distesa la sua raggione, contro lo stile dei Greci e dei Latini loro imitatori. Poiché il padre sì dei poeti come degli oratori e di tutti i savi, Omero, tanto nell’Iliade quanto nell’Odissea della passione amorosa s’avvale per sola occasione di quei due divini poemi, nei quali obliato subito del premesso amore o d’Achille verso Briseide o di Penelope verso Ulisse, ed allontanato affatto dal lido donde avea sciolte le vele, va viaggiando e largamente scorrendo per tutto il vasto mare dell’umana vita e per entro l’immensità dell’universo. Né l’amor di Didone con Enea fa nel mirabil poema di Virgilio lunga dimora. Non parlo dei tragici, li quali coll’acerbità ed atrocità dei casi sgombrano dalle scene tutta la tenerezza di questo affetto. Né i comici gli avrebbero dato continuo ricetto nel lor teatro, se ’l divieto di rappresentare le persone e i fatti particolari a danno dell’altrui fama non avesse estinta la libertà della vecchia commedia ed introdotta l’innocenza della nuova, la quale questa sola materia trovò ugualmente dilettevole che sicura. Or questa ragunanza colla sua separazione potrà liberamente ridurre l’amore a tal