Pagina:Grew - Lo sviluppo di un pianeta, 1914.djvu/172

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150 Lo sviluppo di un pianeta potrebbero essere immaginate come cacciantisi contro le parti esterne dei settori continentali ancora più fortemente. L’antecedente spiegazione è evidentemente incompleta, ma essa fornisce una veduta dell’azione meccanica possibile, mediante la quale le spinte e le trazioni si stabilirono durante l’operazione, per gli effetti delle pressioni variabili, e per il trasporto di calore dall’interno della Terra verso l’esterno. Un’illustrazione ulteriore delle cause possibili di corrugamento e di deformazione delle roccie ci è data da una rappresentazione della crosta esteriore della Terra come una cupola. Una cupola di roccia corrispondente alla forma della Terra, e fatta di dura pietra granitica pesante 180 libbre per piede cubico (cioè kg. 2900 per m. c.) ed avente una forza di schiacciamento pari a 25000 libbre per pollice quadrato (cioè kg. 1770 per cent, quad.) se non fosse sostenuta dal disotto sarebbe totalmente incapace di sopportare il suo proprio peso. Essa non potrebbe sostenere neppure una cinquantesima parte di quel peso, e piomberebbe immediatamente all’interno. Il principio della cupola è tratto in gioco ogni qualvolta che un guscio interno ha la tendenza a restringersi allontanandosi da un altro più esterno che non si restringe. In questo caso vi è una superficie più esterna libera, ed una superficie più 0 meno non sostenuta dal disotto verso la quale è possibile un movimento. La cupola può dunque soccombere 0 per schiacciamento 0 per incurvamento. Ma dove lo spessore di una cupola è grande, e quando per esempio noi abbiamo da considerare una cupola che è altrettanto larga quanto un continente, oppure come il letto di un oceano, allora essa non può muoversi con tutta libertà sul suo Iato inferiore. Quindi quando la cupola deve assestarsi con una forma nuova — quando essa deve adagiarsi sopra un nuovo fondamento — vi saranno